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Home Società

Manuela, prima gli italiani!

di Francesco Militello Mirto
in Società
Italiani
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Si chiama Manuela, ha 29 anni, ma è soprattutto una escort italiana e bolognese, come ci tiene a precisare. I suoi clienti, tutti esclusivamente italiani, dicono di lei che è una bellissima ragazza della porta accanto, simpatica, solare e ama dialogare con loro, mettendoli a proprio agio, sbloccando tutte le loro timidezze iniziali.

Molto richiesta nel suo ambiente, Manuela è anche innamorata del suo ragazzo, che fa il suo stesso mestiere. Quando non lavora, esce con lui o dedica il suo tempo alla cura del suo corpo con la palestra, la piscina, l’idromassaggio, la sauna, l’estetista.

Noi di EmmeReports siamo riusciti ad intervistarla.

Manuela l’Italiana, ti senti patriottica?

Ho scelto questo nome d’arte, perché le italiane hanno un costo diverso, sono le più richieste e le più rare. E questo volevo specificarlo anche a beneficio dei motori di ricerca. Con un nome così è più facile essere trovate da chi cerca “solo italiano”, quindi agevola molto il mio lavoro.  

Che puoi dirci dello smart working, che grado di “intimità” si può avere attraverso una video-chiamata? Si può parlare della stessa definizione di “sesso”, però fatto a distanza?

Secondo me sì. Anche io ho scelto di lavorare con le video-chiamate, a causa del coronavirus, essendo vietati gli spostamenti o per paura di essere contagiati. Le video-chat non sono state tantissime, come speravo, però non mi posso lamentare. Ho tenuto un caché abbastanza alto, quasi quanto un incontro vero e proprio, dove potevo fare più o meno tutto, anche se a volte sembrava più strano o imbarazzante il video rispetto dal vivo.

Quando fai i video non sai mai se qualcuno ti registra o chi ci sia dall’altra parte. Invece durante la mia normale attività, quando apro la porta, so già chi trovo. Poi non amo molto la tecnologia, anche perché, quando ti devono pagare, c’è uno scambio di dati bancari che non mi piace molto.   

Come hanno reagito i tuoi clienti?

Avrebbero ovviamente preferito incontrarmi dal vivo. Ma io tengo un caché alto durante le video-chat, perché i clienti cercano una ragazza italiana, bolognese, quindi una perla rara! E se mi vogliono vedere in viso, devono pagare quanto in un incontro reale. I clienti sanno che il mio listino prezzi è più alto delle altre ragazze, ma io ho un valore aggiunto, sono italiana e sono anche brava a dialogare. Spesso faccio con loro delle lunghe chiacchierate!

In questo momento il mondo delle sex-workers si divide tra chi si è reinventata cam-girl, chi ha deciso di continuare gli incontri dal vivo e chi, costretta dal lockdown, ha richiesto il bonus dei 600 euro al Governo. Passato il Covid19 cosa credi andrà fatto a livello di regole e di azioni di supporto?

Io come tutte le altre ragazze che lavorano in questo settore, vorremmo essere messe in regola. Perché così abbiamo solo svantaggi. Siamo franchi, noi guadagniamo e pure bene. La nostra è un’attività che è sempre esistita e mai morirà. Ma facendolo in questo modo, noi non abbiamo diritti, non possiamo intestarci nulla. Non esistiamo per lo società.

Il nostro è un lavoro come tutti gli altri. Usiamo il nostro corpo, le nostre mani, né più né meno di una massaggiatrice. Solo che lei può fatturare, noi no! Ma anche se esercitiamo attraverso una video-chat o il telefono, stiamo comunque lavorando, perché, ci facciamo pagare.

Per me le tasse non sarebbero un problema, perché influirebbero poco. Non pagare le tasse mi fa sentire esclusa da un sistema. Vogliamo avere dei diritti, per poter comprare una casa, un’automobile, avere un leasing, un conto in banca.

Alla fine faccio girare denaro più io che altre realtà imprenditoriali. I soldi che escono dalla mano di un imprenditore rientrano in quella di un’imprenditrice. Il mio sogno è quello di poter lavorare nel mio Paese alla luce del sole.

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Quando e perché hai iniziato a fare l’Escort?

Io avevo un negozio abbastanza importante, ma mi annoiavo e non mi sentivo nel mio mondo, nonostante andasse bene e fossi brava nel mio settore. Tre anni mi è stata proposta questa cosa da una persona in discoteca.

All’inizio non l’ho considerata molto, poi ho cominciato a pensarci e ho detto, perché non provarci? Ed è iniziato quasi per gioco. La cosa mi è piaciuta molto, non ero più costretta a stare 17 ore dentro il negozio, la vita era più facile. Quindi ho iniziato a lavorare ad un livello sempre più professionale, a dedicare tutta me stessa a questo lavoro.

Fai una selezione delle persone che ti vogliono incontrare?

Incontro solo italiani, innanzitutto, ma non perché abbia nulla contro gli stranieri, tra i miei ex ho tanti arabi. Ma semplicemente perché nel nostro mestiere, sai già che gli stranieri ti fanno perdere solo tempo, il più delle volte non hanno soldi abbastanza.

Io chiedo un rate minimo e quindi so già che quelli non ce l’hanno. Ho incontrato anche degli imprenditori cinesi, ma li ho trovati un po’ strani, mi hanno fatto delle richieste un po’ particolari. Preferisco avere il mio cliente, italiano, sposato, che chiede cose classiche e che torna a casa contento delle mie prestazioni.

Poi sono sola a casa e mi sento più sicura solo con clienti italiani.

Sì, seleziono anche in base al prezzo. Se, ad esempio, mi chiamano 10 ragazzi del Bangladesh, so già che sarebbe solo una perdita di tempo o magari rischio di essere pure rapinata.

Ti è mai successo?

Si, certo! Sono stata rapinata da un ragazzo straniero di colore, ma anche sequestrata, violentata e rapinata. Ho trascorso sette giorni in ospedale. Fortunatamente la Polizia a cui ho denunciato l’accaduto, è riuscita a prenderlo.

Fra i tuoi clienti assidui hai Vip, politici, sportivi o altre caregorie?

Assolutamente sì.

Richieste particolari?

Sì certo, ti arrivano richieste particolari, questo non significa che io le esaudisca tutte. Ho comunque incontrato un mondo anche meno contorto di quello che mi aspettavo. Quando ho iniziato quasi piangevo, avevo paura di dover fare chissà cosa, ma chi viene da me è l’uomo sposato che vuole avere la scappatella con una persona di cui si fida, quindi, nel mio caso, un’italiana, bolognese di un certo livello.

Quanto è importante nel tuo lavoro la bellezza esteriore, la sensualità?

Forse è l’aspetto principale, il tuo biglietto da visita, se sei elegante hai un certo tipo di clientela, variando il tuo rate e il tuo modo di lavorare.

Ma è anche più importante il modo di porsi. Parte tutto dalla telefonata che ricevi e dal modo in cui rispondi.

A volte può guadagnare di più una ragazza meno bella, che abbia un aspetto meno da escort, rispetto a quella più appariscente. Per la ragazza della porta accanto, più appetibile si è disposti a tirare fuori una cifra superiore.

Sta tutto nella nostra psicologia, lo capiamo e cerchiamo di giocarcela con i trucchi che conosciamo.

Esporre il tuo corpo, accontentare tutte le richieste dei tuoi clienti è per te un segno di emancipazione, di libertà o ti senti ancora succube di una mentalità sessista e maschilista?

Sono a casa mia, dove sto nuda lo stesso! E poi mi pagano! Non vado in discoteca a fare sesso con uno che mi dice bugie. Forse siamo noi che sfruttiamo loro! Mi sentirei succube se non mi pagassero. Io prendo una bella cifra. A me così sta bene. Anzi, se avessi marito e questo mi volesse tradire, preferirei lo facesse con una professionista, senza storie d’amore, solo uno sfogo, fatto ad un certo livello e senza malattie.  

Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports

Foto per gentile concessione di Manuela l’Italiana

Tags: BolognaEscortIncontriItalianaManuelasmart workingVideo-chat
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