Spesso la nostra attenzione è rivolta verso orizzonti troppo distanti da raggiungere e non ci accorgiamo che, per prenderci cura degli altri, non dobbiamo andare lontano, ma basta guardare dentro le nostre città, nei quartieri come Danisinni, dove è in corso un processo di rigenerazione sociale.
La rappresentazione scenica della Natività di Gesù è un tradizionale evento che accompagna la comunità di Danisinni da circa trenta anni. Sospesa a causa della pandemia, quest’anno ha ripreso a vivere nella fattoria sociale, con una grande partecipazione di persone.
“É un momento significativo perché partecipano le persone della comunità, del quartiere, della parrocchia e nei vari personaggi si racconta come la nascita, il chinarsi del cielo, il chinarsi di Dio viene a consegnarsi all’umanità più umile, più semplice. Proprio perché per esprimere la Fede, abbiamo bisogno di umiltà, non concentrarci su noi stessi, ma sapere che ciascuno ha un padre nei cieli”, ha dichiarato Fratel Mauro Billetta.
Per realizzare il presepe vivente ci sono voluti dieci giorni e, soprattutto, l’impegno e il lavoro di tante persone della comunità di Danisinni, compresi coloro che hanno la misura alternativa alla detenzione e che trascorrono i loro giorni nella fattoria sociale.
“Queste persone si sono prodigate per la causa del bene e questo è altamente significativo”, ha affermato Fratel Mauro.
“Ognuno vive una missione che gli è consegnata e il fatto che nelle scene si recuperano i lavori tipici del nostro contesto, il fruttivendolo, il falegname, il fabbro, dice di come il Signore si avvicina nella quotidianità di tutti è lì si rivela nei piccoli gesti del quotidiano che possono essere occasione di bene, opportunità di amore. di comunione e di condivisione”.
Mimmo Filippone, ogni santo giorno, si alza alle 4 del mattino per portare il suo camioncino pieno di frutta e verdura nelle strade di Palermo. Da sempre ateo dichiarato, perde il figlio e la nuora in un incidente stradale. Da quel momento inizia a frequentare la comunità di Danisinni e, per lui, la vita ricomincia. È lui ad interpretare il personaggio del fruttivendolo nel presepe vivente.
“Tutto quello che facciamo qui a Danisinni ha un ruolo sociale, perché è a beneficio dei fratelli”, ha raccontato Mimmo che è anche diplomato in Teologia di base. “Nel presepe ho interpretato il fruttivendolo, regalando frutta a tutti. A chi viene in questa comunità, apriamo il nostro cuore e se qualcuno ha delle necessità, facciamo di tutto per sanarle”.
Come abbiamo scritto nei precedenti articoli il quartiere è stato abbandonato per decenni dalle Istituzioni cittadine, condannandolo al degrado ambientale e sociale. Ma la forza di volontà, il coraggio e la voglia di riscatto della comunità, supportata dai frati e dalle suore cappuccine, hanno restituito speranza e nuova vita a Danisinni.
“Il processo di rigenerazione è un percorso che ha bisogno di tempi lunghi, perché si tratta dell’umano che si prende cura dei luoghi e dei contesti dove si esprime e abita con bellezza, con capacità di espressione creativa e di vita buona”, ha spiegato Fratel Mauro. “Oggi il processo è a un punto importante, perché pian piano vorremmo portare una micro economia nel contesto locale e riqualificare altri luoghi, in primis come luogo centrale di questo processo è sicuramente la riapertura dell’asilo nido nel prossimo settembre”.
I lavori di ristrutturazione dell’asilo nido stanno procedendo molto bene e nei prossimi giorni la comunità di Danisinni chiederà al Comune di Palermo di poter indire il bando per acquistare gli arredi (visto che i fondi sono già stati stanziati) e di pianificare la prossima gestione dell’asilo. L’obiettivo è quello di consegnare la scuola ai bambini del quartiere nel mese di settembre.
Aurora Bruno si diplomata al Conservatorio di Palermo in canto lirico, la sua voce accompagna spesso le cerimonie religiose della Parrocchia di Sant’Agnese. Frequenta la comunità di Danisinni sin da bambina, grazie ai suoi genitori che, da sempre, operano presso la parrocchia.
“Prima la Madonna la faceva mia zia, oggi è toccato a me e interpretarla è un’emozione grandissima”, ha detto Aurora a EmmeReports. “Non ci si sente mai all’altezza, ma poterlo fare mettendo al servizio della comunità e di chi crede in Dio, la propria voce, questo grande dono, è molto gratificante. Non mi sono preparata prima, ho preferito una cosa più naturale e non troppo costruita, che venisse dal cuore”.
Per Aurora, Danisinni è un quartiere ricco di attività, dove vengono organizzati spettacoli e il circo: “È un luogo dove è possibile riscoprire sé stessi, mettendosi alla prova, aiutando gli altri, svolgendo anche delle semplici mansioni pur di aiutare la comunità. Per affrontare i problemi del quartiere bisogna mettersi in gioco e, piuttosto di dire cosa non va, cercare il modo per migliorare le cose”.
Con il ritorno della rappresentazione scenica della Natività, continua quel processo di rigenerazione del quartiere che EmmeReports continuerà a raccontare. Un rinnovamento che, speriamo, possa contagiare anche altre parti di Palermo.
“Per tutta la comunità di Danisinni, poter celebrare quest’evento e condividerlo con la città di Palermo è stato un dono”, ha concluso Fratel Mauro.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports