Un periodo proprio strano il nostro, in cui tutto sembra il contrario di tutto. In cui per star bene bisogna stare chiusi in casa, in cui stare lontani gli uni con gli altri sembra essere l’unica prerogativa per cercare di distruggere un nemico invisibile.
Un tempo in cui la natura ha ripreso il pieno potere sulla Terra: città svuotate dagli uomini e ripopolate dalla fauna, porti in cui tornano i delfini, canali con acqua splendente. E’ quasi come se qualcuno si stesse prendendo beffa dell’uomo, per far capire che senza il mondo gira ugualmente: una vera lezione di vita. Addirittura l’ozono “sta guarendo”. Il Covid-19 sta insegnando a tutti una grande lezione di vita: come se la vera malattia fosse l’uomo stesso. E, allora, si corre ai ripari.
Quotidianamente le notizie confortanti si accodano a quelle meno positive. Continua ad alzarsi il numero dei contagiati a livello globale, il numero delle vittime tende a crescere ma, anche e per fortuna, quello dei guariti. Un periodo in cui l’outfit prediletto è il pigiama o la tuta. In cui gli accessori più cari sono mascherina e guanti, divenuti introvabili. E allora ci si reinventa. Anche le più grandi aziende stanno dando il proprio contributo: c’è chi le ha riconvertite proprio per cercare di rifornire chi è in trincea con quei capi di abbigliamento che sono fondamentali. E Palermo non è da meno.
Cuore e filo palermitano, dunque. “Non ho riconvertito la mia azienda ma sto cercando di offrire il mio contributo – racconta Mauro Crimi, della Sartoria Crimi – ne ho già cucite 500 e ne preparerò fin quando potrò. Si tratta di un lavoro di puro volontariato, non accettiamo ordini né prenotazioni. Ed è, comunque, molto impegnativo perché, purtroppo, al giorno posso produrre solo un certo numero di mascherine – spiega Mauro Crimi, della Sartoria Crimi – Sono in puro cotone, quella più igienica tra le fibre naturali, lavabili e riutilizzabili. Ovviamente non godono di alcuna certificazione sanitaria ma le realizziamo seguendo tutte le precauzioni igieniche”.

Mascherine che vengono donate a chi si trova a combattere in prima linea il virus. “Queste prime che sto realizzando sono in TNT (tessuto non tessuto) e le sto facendo basandomi sul modello chirurgico, ma sono usa e getta – spiega Claudio Italiano, della Sartoria Italiano – Prossimamente, conto di realizzare mascherine in puro cotone, mettendo all’interno un filtro per non fare passare nessun virus, in modo che si possano facilmente lavare”. Cuore e filo palermitano, dunque, a disposizione di chi, ogni giorno, rischia la propria vita per salvare quella degli altri!
Di Sefy Aiello – EmmeReports