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Termopili: ricordo di un baluardo sacro

by Vittorio Emanuele Miranda
Home Culture

Nonostante il nostro immaginario collettivo ci imponga di vedere l’eterno confronto Oriente/Occidente, inteso come una sorta di faida religiosa derivata dalle crociate, in realtà quel confronto ha origini molto più antiche e possiamo che vedere il primo grande scontro di civiltà, lo abbiamo ben duemilacinquecento anni prima, con le guerre persiane. 

Scrivo ciò, non a caso, in quanto oggi 19 agosto, ricorre il 2500° anniversario della battaglia delle Termopili, che si svolse il 19 agosto del 480 A.C.

In realtà sembra che quel confronto non si sia mai spento.

A partire da Alessandro il Grande, che riunita la Grecia, ha mosso verso Oriente, conquistando un impero spropositato, fino ad arrivare ai giorni nostri, considerando la questione Turco-Cipriota che dal 1974 vede eternamente contrapposte la Grecia e la Turchia.

Oppure l’invasione al confine greco-turco dei migranti nei mesi scorsi, che in massa tentavano di entrare in Grecia, supportati da azioni di disturbo delle forze armate turche contro le forze di polizia greche al confine, che però ha visto il popolo greco schierarsi fisicamente (soprattutto i contadini) in sostegno alle loro forze di polizia.

Per citare un altro fatto odierno dei giorni scorsi, lo scontro tra fregate turche e greche in mare.

Tuttavia, non voglio stare a parlare di geopolitica attuale, ma concentrarmi sulla battaglia delle Termopili, gli antefatti e le fazioni che realmente erano schierate in quella battaglia.

Tutti in realtà abbiamo un’idea delle Termopili, soprattutto grazie alla fortunata pellicola cinematografica “300” che riassumeva quei tre giorni di battaglie in quell’angusto spazio roccioso, mischiando la battaglia ad un esoterismo non reale e che talvolta, soprattutto nel sequel “300: L’alba di un impero”, storpiava fatti e personaggi storici.
Basandomi sulle correzioni ai bisogni cinematografici della pellicola, tenterò di dare una visione più chiara dei fatti.

Tra le cause delle guerre persiane ed i suoi antefatti, abbiamo la presenza delle colonie greche in Asia minore (l’attuale Turchia o meglio, l’attuale confine greco-turco) letteralmente gomito a gomito con le satrapie persiane e che godevano di un importante flusso commerciale, tra le principali città greche e l’impero persiano. Quando la città di Lidia fu conquistata nel 547 dall’imperatore persiano Ciro il Grande fino a conquistare le altre colonie greche, facendole diventare satrapie persiane. 

La cacciata del tiranno di Atene Ippia nel 511-510 A.C., fuggito nell’impero persiano, chiedendo l’aiuto del satrapo Artaferne che minacciò gli ateniesi che sarebbe scoppiata una guerra se non avessero riaccolto Ippia, fino ad arrivare al vero casus belli che sarebbe stata la rivolta di Mileto del 499 A.C. e diede a Dario, dopo che gli emissari imperiali furono uccisi sia ad Atene che a Sparta, l’occasione di muovere contro la Grecia, nella battaglia di Maratona del 492 A.C.

Arrivando alle Termopili, come detto prima, qui abbiamo le correzioni dalla pellicola:

il film vede gli efori come figure semi-divine degenerate superiori persino al Re di Sparta. 

In realtà Sparta era una Diarchia e gli efori erano dei giudici che si occupavano di cause civili e col tempo acquisirono tanto potere da affiancare uno dei due re in battaglia. Ma di certo non al tempo delle Termopili.

Una cosa corretta del film, è che gli spartani non affrontarono da soli la battaglia. I 300 spartani che affrontarono un milione di persiani, è un’esaltazione (meritata) all’eroismo spartano. 

I 300 erano gli spartani, ma erano accompagnati da rappresentanze delle città-stato del Peloponneso che avevano assoggettato. 

Il mito degli immortali che nel film sono dipinti come demoni, è un altro bisogno cinematografico. Il corpo degli immortali (cosi chiamato perché se qualcuno di loro veniva ucciso o ferito gravemente, veniva rimpiazzato cosi velocemente che sembrava che le ferite si rimarginassero) era composto dai guerrieri più abili, selezionati tra la più bella gioventù maschile persiana e vi erano anche molti nobili persiani. Era un reparto di 10.000 unità ed era un’unità d’elite della guardia reale persiana. A parlarcene è sempre Erodoto, chiamandoli anche i “diecimila”. 

Si credeva che l’esercito persiano fosse composto da milioni di unità perché erano i numeri da loro stessi annunciati, anche per via di esaltazioni da vincitori. Cosa confermata da Erodoto, mentre Ctesia di Cnido, ci parla di 800.000 unità 

C’è da dire, che l’esercito persiano era spropositato, ma non raggiunse mai quei numeri. 

La battaglia contro gli spartani però, fu senza dubbio impari. I numeri totali dei greci alle Termopili, andavano dalle 5.000 alle 7.700 unità, mentre l’esercito di Re Serse, si aggirava dalle 150.000, alle 300.000 unità. A darci i numeri certi sulle unità dei greci, sono Erodoto e Diodoro Siculo. 

Una lotta tremendamente impari che anche a causa di Efialte di Trachis, che non era un deforme spartano scampato alla rupe tarpea come il film ci ha mostrato, ma un residente del luogo, un pastore, vide la vittoria persiana che però nei tre giorni di battaglia persero attorno alle 50.000 unità.

La si potrebbe chiamare perfettamente una vittoria di Pirro. Per di più una volta che i persiani riuscirono ad aggirare gli spartani, Leonida sciolse l’esercito rimanendo alla testa di soli 2000 uomini per coprire la ritirata ed allo scopo di eliminare quanti più persiani possibile prima di essere uccisi. 

Se non è eroismo questo…

Ancora una volta, oggi, ricordiamo gli eroi d’Europa che secondo le leggi di Sparta, in quelle terre giacciono. 

di Vittorio Emanuele Miranda – EmmeReports

Tags: 300Alessandro il GrandeeroismooccidenteorientestoriaTermopili

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© 2020 EmmeReports Editore Francesco Militello Mirto Direttore Responsabile Antonio Melita Autorizzazione Tribunale di Palermo N.5/2020 Registro Stampa Decreto del 23/6/2020.

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