L’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) ha dato il via libera all’articolo 46 che permette la stabilizzazione di circa 4.600 lavoratori appartenenti al bacino Asu.
“Dopo un quarto di secolo, i lavoratori Asu impegnati nella Pubblica amministrazione possono finalmente trovare la necessaria serenità lavorativa. Merito di tutti, governo e parlamento, per un atto di grande responsabilità. Una tappa ulteriore, questa, sul percorso della stabilizzazione dei precari che abbiamo avviato da due anni”.
Ad affermarlo è il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci che conferma che oltre ai 37 milioni già stanziati come negli scorsi anni per il pagamento del sussidio, il governo ha aggiunto ulteriori 10 milioni per il 2021 e per il 2022 e 2023.
“Si chiude così una pagina del precariato storico riconoscendo a circa 5 mila persone, che da decenni lavorano all’interno di enti pubblici, lo status di lavoratori. Questa norma è il frutto del lavoro costante che in questi mesi si è sviluppato attraverso il tavolo di consultazione sociale permanente sulle problematiche relative al personale Asu istituito presso il dipartimento Lavoro e che ha visto la partecipazione fattiva delle organizzazioni sindacali. Il tavolo ha elaborato, grazie al metodo della concertazione, una proposta percorribile, arricchita con il contributo di tutte le forze politiche, che ha portato al risultato raggiunto del quale tutti dobbiamo essere particolarmente soddisfatti” afferma l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone che sottolinea che ai Comuni e a tutti gli enti utilizzatori, come ad esempio le Asp, verrà concesso un contributo per consentire la stabilizzazione di tali lavoratori con un contratto a tempo indeterminato.
“L’art.46 prevede inoltre ulteriori altri benefici come la fuoriuscita volontaria dal bacino e l’accompagnamento alla pensione per gli aventi diritto” ha concluso l’assessore regionale al Lavoro.
“La norma che stabilizza i 4.571 lavoratori Asu rende giustizia a migliaia di lavoratori impegnati da trent’anni negli enti locali e in altri enti della pubblica amministrazione e che quotidianamente contribuiscono a rendere servizi ai cittadini”. Lo dice Elvira Amata, capo gruppo di Fratelli d’Italia all’Ars che aggiunge: “Migliaia di lavoratori sono rimasti appesi ad un filo professionale, quello delle proroghe negli ultimi giorni dell’anno, adesso non è più tempo di precariato, ma di restituire la serenità personale e la stabilità professionale che i lavoratori hanno atteso con fiducia e speranza per decenni”.
“Con l’approvazione all’Ars della norma che riguarda i lavoratori Asu – dicono i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e UilTemp, Gaetano Agliozzo, Paolo Montera e Danilo Borrelli – si chiude oggi in Sicilia, dopo quasi 25 anni, una brutta storia di precariato. I 4.571 lavoratori rimasti nel bacino e distribuiti nelle nove province possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. Dopo anni di impegno e dialogo serrato con le Istituzioni siamo riusciti a portare a casa un significativo e importantissimo risultato”.
“Finalmente la Sicilia ha avuto il coraggio di chiudere la vergogna del precariato storico regionale. Adesso si darà il via al piano di stabilizzazione regionale per riportare nell’alveo della legalità lavorativa la Regione Siciliana e tutti gli enti utilizzatori di questi siciliani che per 24 anni erano di fatto figli di un Dio minore“ ha affermato Andrea Monteleone, Segretario del Sinalp.
“Finalmente, dopo due Presidenti Regionali che non hanno avuto il coraggio o la volontà ad affrontare la vergogna del precariato ASU, l’attuale Presidente, On. Musumeci, ha avuto la capacità, la volontà e l’onestà mentale e politica ad affrontare e risolvere questa anomalia tutta siciliana” ha continuato Monteleone che ha ringraziato Nello Musumeci e l’Assessore Scavone che “hanno saputo imporsi a tanti che cercavano in tutti i modi di far fallire questo risultato”.
di Antonio Melita – EmmeReports