Le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) sono state create per garantire le cure domiciliari ai pazienti affetti daCovid-19, ma in buone condizioni, al fine di evitare la congestione degli ospedali di Palermo e della provincia e, laddove possibile, alleggerire i medici di base. Ogni Unità, composta da sei a otto medici, ha coperto un servizio sette giorni su sette, dalle 8 alle 20, ogni squadra in servizio per ogni turno formata da un medico, un infermiere e un autista.
Con nota ufficiale, il commissario all’emergenza Covid a Palermo, Renato Costa ha disposto che tutto il personale dislocato nei servizi USCA, dei distretti di Palermo e provincia, venga spostato presso l’HUB della Fiera del Mediterraneo e che tutte le attività vengano organizzate dalla sede centrale.
“Proprio adesso che il Coronavirus torna a diffondersi a causa della variante Delta, il sistema delle USCA di Palermo e provincia viene cancellato, per essere centralizzato alla Fiera del Mediterraneo, sotto la guida del commissario per l’emergenza Covid, Renato Costa” ha dichiarato il segretario aziendale dell’ASP di Palermo della CISL FP Palermo Trapani, Gaetano Mazzola, che ritiene come questa decisione sia “il preludio allo smantellamento di un sistema che ha consentito di garantire indispensabili servizi di assistenza, prevenzione e monitoraggio dell’andamento pandemico”.
Immediata è arrivata la replica di Renato Costa, che ha precisato che l’allarme di uno smantellamento del sistema delle USCA è del tutto infondato. “Accentrare le squadre di medici alla Fiera del Mediterraneo è un provvedimento necessario per gestire al meglio la pandemia” ha spiegato il commissario. “Immaginare che la si possa affrontare passivamente, limitandosi a leggere i bollettini dei contagiati, è lontano dalla realtà. Il virus va cercato, non bisogna seguirlo, ma prevenirlo. È quello che abbiamo fatto in questi mesi, testando centinaia di migliaia di cittadini. È quello che ci ha permesso di proteggere decine di migliaia di persone, le loro famiglie, i loro amici, i loro colleghi”.
Costa ha sottolineato che le USCA hanno fatto un lavoro straordinario a Palermo e provincia, curando molti pazienti a casa e facendo così risparmiare posti letto preziosi per gli ospedali e i malati più gravi, ma che questo sistema andava bene quando i nuovi positivi in provincia erano centinaia al giorno e almeno 800 i pazienti assistiti quotidianamente a domicilio da squadre di medici che partivano dalla Fiera del Mediterraneo. Ora che la situazione epidemiologica è diversa, con la quasi totalità dei Comuni a zero nuovi positivi e meno pazienti da curare a domicilio, ma con il pericolo delle varianti e la necessità di un tracciamento massiccio, serve un cambio di passo.
“Trasferire le USCA alla Fiera del Mediterraneo non vuol dire abbandonare i territori, è esattamente il contrario” ha continuato il commissario all’emergenza Covid di Palermo. “Proprio perché all’HUB ha sede la struttura che gestisce l’emergenza e proprio perché qui sono concentrate tutte le professionalità che la stanno affrontando, portare le USCA alla Fiera è la scelta più sensata nell’ottica non di un loro smantellamento, ma di una loro ottimizzazione. Si tratta di rimodulare la loro attività a seconda delle sfide poste dalla pandemia, per un utilizzo ancora più efficiente di queste risorse”.
Costa ha poi spiegato che nessun paziente resterà senza il proprio medico, perché “la continuità terapeutica è il presupposto di base della medicina di prossimità, che è il modello organizzativo cui ci ispiriamo”.
Il commissario ha annunciato che il trasferimento delle USCA presso la Fiera non sarà né il primo, né l’ultimo adeguamento delle modalità di gestione dell’emergenza sanitaria, perché la pandemia è in continua evoluzione.
“Se il timore è davvero lo smantellamento delle USCA, deve preoccupare non il mio decreto di trasferimento, ma il nuovo bando con cui l’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo vuole dimezzare il personale in servizio” ha concluso Costa.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports