Lo storico edificio “Harp House”, sede del Consolato Generale d’Italia a Londra, ospiterà, a partire dal 25 giugno e fino a al 16 luglio, calcografie e dipinti di Togo, maestro indiscusso dell’arte italiana che ha saputo con coerenza e grande sensibilità trasformare in linee e colori i valori più alti della Repubblica Italiana. Nelle sue opere vediamo, infatti, i colori decisi e pieni di luce mediterranea, paesaggi agricoli, case arroccate, coste e falesie trasfigurati in una rete di emozioni e ricordi che diventano libertà cromatica, equilibrio compositivo e raffinatezza di segno e pennellata. Nello spazio della sua rappresentazione artistica vi è sempre traccia dell’uomo, consapevole, riflessivo, con un punto di vista capace di abbandonarsi al mondo marino e di galleggiare nell’aria senza imporre sul paesaggio evocato la propria discreta presenza.
Chiediamo al Console Generale Marco Villani cosa significhi dare risalto all’estero alla nostra identità culturale attraverso l’arte.
“L’arte è uno dei principali strumenti attraverso cui si esprime la cultura di un popolo. In questo senso il nostro Paese e i nostri concittadini, con lo spirito e le capacità creative che ci contraddistinguono, hanno saputo coniugare antichi saperi e maestria artigianale con la modernità ed è così che nasce il concetto di Made in Italy. Non sarebbe giusto citare solo alcuni settori italiani d’eccellenza, ma sicuramente l’arte è uno di questi. Attraverso i secoli, grazie alla poliedricità dei nostri artisti, l’Italia è divenuta un tesoro a cielo aperto visitato da milioni di turisti. Anche per questo ho voluto ospitare nella nostra Sede le opere di Enzo Togo, perché rispecchia un esempio di come il mix di antiche tradizioni e linguaggi artistici moderni possa creare qualcosa di molto particolare. La sua capacità di incisore e la volontà di rimanere legato al territorio, e quindi alla sua bellezza, sono il segno di una cultura capace di progredire senza perdere il contatto con le proprie radici”.
Proprio ad evidenziare la continuità di un modello culturale che da due millenni dà l’impronta con i propri valori al continente europeo, la sede del Consolato Generale d’Italia è nel distretto di “Farringdon Within”. È uno dei 25 nella City of London, quello che per diversi secoli ha accolto la maggioranza dei nostri connazionali. Gli italiani, in questa Little Italy, hanno costruito nell’Ottocento anche la propria chiesa: St. Peter’s Church. Harp House è in Farringdon Street, sotto cui ancora scorre il fiume Fleet che i Romani usarono per gli approvvigionamenti della Londinium di epoca imperiale. L’arte di Togo fa brillare i propri colori mediterranei riallacciando così antichissimi ponti. Sono opere di grande impatto emotivo che l’artista dal sangue siciliano di Messina continua a costruire scavando nella propria memoria.
Le descrive così l’architetto Luigi Billè, rappresentante per il Regno Unito del CGIE, Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero curatore dell’evento:
“Mi uniscono al maestro Togo le stesse radici messinesi, la consapevolezza quindi della fragilità di quanto viene costruito dall’uomo e che in pochi istanti può essere distrutto da forze incontrollabili. Per questo mi ritrovo nella luminosità dei suoi colori, così intrisi e assetati di vita e anche in un percorso fatto di rispetto e di armonia fra uomo e creato. Essere architetti significa pianificare spazi e volumi ma non si resta insensibili alla potenza intrinseca di un colore, di una forma elementare, semplicemente di un segno tracciato con arte. Per questo abbiamo creduto di valorizzare l’opera di Togo che attraverso il suo peculiare espressionismo mediterraneo è riuscito a trovare un equilibrio fra l’urgenza del racconto e la riflessione intimamente umana del ricordo, della nostalgia e della delicatezza. L’arte di Togo è capace di parlare e di accendere emozioni trascinandoci nel ventre solare e mitico delle nostre origini classiche e credo saprà catturare il cuore dei nostri connazionali a Londra ma anche dei tantissimi cittadini inglesi che frequentano con passione le iniziative culturali del Consolato Generale d’Italia a Londra”.
In questa antologica Togo ci svela del suo rapporto di leggerezza con la carta, dell’assidua frequentazione con i pastelli ad olio, tecnica fatta di pigmenti quasi puri e strati di colore luminosi e grande purezza. La carta liscia e lucente per la stampa litografica, il cartoncino, la carta di stracci nella calcografia che si intride di inchiostro e mantiene il segno scultoreo della pressione subita dal torchio, sono supporti delicati capaci di sostenere la leggerezza di un sogno. Togo evoca coi colori il proprio mondo interiore, un universo poetico e immateriale, uno scrigno di forza custodito e preservato dalle ferite della vita. Occorre accostarsi a queste opere con il dovuto rispetto, perché sono finestre sull’anima dell’Artista che non ha più difese quando, come in questo caso, rappresenta sé stesso.
Massimiliano Reggiani – EmmeReports
Ricerche ed editing a cura di Monica Cerrito
TOGO dipinti e incisioni
a cura di Luigi Billè
dal 25 giugno al 16 luglio 2021 presso il Consolato Generale d’Italia
Harp House 83/86 Farringdon Street (London)