Questa stamattina, i militari della Compagnia Carabinieri di Palermo San Lorenzo hanno arrestato cinquantotto persone per associazione finalizzata al traffico di droga. “Il provvedimento corona una complessa attività investigativa, condotta dalla Compagnia Carabinieri di San Lorenzo, nei confronti di tre distinti gruppi criminali operanti nel quartiere Sperone, una delle più imponenti piazze di spaccio del sud Italia, con un giro di affari di un milione di euro all’anno” ha dichiarato il Ten. Col. Angelo Pitocco, Comandante del Gruppo Carabinieri Palermo. “Un vero e proprio supermercato aperto 24h su 24, dove era possibile acquistare cocaina, crac, hashish e marjuana. Sono 3600 le cessioni addebitate agli indagati, accusati anche di utilizzare minori nell’attività di spaccio, spesso davanti le scuole”.
Le indagini condotte dai Carabinieri tra febbraio e luglio del 2018, ha consentito di scoprire l’esistenza di un’organizzazione criminale, dedita al traffico di droga nel quartiere Sperone di Palermo, che coinvolgeva interi nuclei familiari, che utilizzavano anche minorenni per la cessione di stupefacenti, che avveniva nelle strette vie del quartiere, mentre le abitazioni e le camerette dei figli adolescenti, servivano per lo stoccaggio, lavorazione e spaccio.
L’attività di spaccio avveniva nei pressi della scuola del quartiere, in favore di innumerevoli acquirenti che accorrevano anche da altre province siciliane. Come hanno riferito i Carabinieri, la vendita di cocaina, crack, hashish e marijuana, rappresenta, spesso, una delle principali fonti di sostentamento per intere famiglie che si approvvigionavano da tre degli arrestati appartenenti a famiglie mafiose. Un vera e propria organizzazione “aziendale”, quella che gestiva la piazza di spaccio di droga allo Sperone. Al vertice ci stavano coloro che gestivano il rifornimento, le strategie di spaccio e raccoglievano i proventi dell’attività. Alle loro dipendenze, tre distinte compagini criminali, ognuna con a capo una famiglia, che organizzava autonomamente, la propria piazza di spaccio e impartiva precise direttive ai propri pusher.
L’autonomia “gestionale” riconosciuta dal vertice del sodalizio, ai promotori dei tre gruppi in cui si diramava l’organizzazione, conferiva maggiore fluidità rispetto a una struttura rigidamente gerarchizzata, lasciando però intatto il vincolo associativo e la consapevolezza negli indagati del perseguimento di uno scopo comune. Un ruolo fondamentale è stato riconosciuto alle madri, alle mogli e alle conviventi dei capi delle compagini, le quali collaboravano nella direzione delle attività criminali, nei contatti con i fornitori e nel tenere la contabilità delle piazze di spaccio, pronte anche a subentrare, all’occorrenza, per garantire continuità all’attività sul campo, in caso di arresto di uno dei promotori. Il presunto sodalizio criminale aveva a disposizione magazzini e interi appartamenti, in cui i sodali si riunivano per decidere le strategie dell’organizzazione, spartirsi i proventi o rifornire i pusher. Tali siti venivano utilizzati per lo stoccaggio di marijuana e hashish e come laboratori per “cucinare” e “basare” la cocaina per la produzione del crack. Il vincolo associativo era talmente forte che parte dei profitti erano redistribuiti per il sostentamento delle famiglie dei detenuti e il pagamento delle relative spese legali.
I pusher operativi su strada, erano organizzati su turni, per garantirne la piena attività anche in orario notturno, con direttive precise sui punti dei cortili condominiali. dove occultare lo stupefacente e sulle modalità di consegna agli acquirenti. Le piazze di spaccio garantivano ai tre sodalizi consistenti profitti, stimati nell’ordine di 1,5 milioni di euro su base annua.
L’operazione di oggi rappresenta una forte e concreta risposta delle Istituzioni al grave fenomeno dello spaccio di stupefacenti in alcune aree di Palermo, peraltro più volte oggetto di servizi televisivi di denuncia su emittenti televisive a carattere nazionale. “Esprimo un sentito apprezzamento ai Carabinieri di Palermo San Lorenzo e alla Direzione Distrettuale Antimafia per avere disarticolato un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti che agiva nel quartiere Sperone anche davanti alle scuole” ha dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, “Quest’operazione rappresenta l’ennesima e forte risposta dello Stato al fenomeno dello spaccio di droga in alcune zone della città. È importante, oltre alla fondamentale azione repressiva, continuare a lavorare sull’aspetto culturale. Colpisce, infatti, il coinvolgimento di interi nuclei familiari pronti a utilizzare minorenni per le loro attività illecite. Sottrarre porzioni di territorio alla criminalità è il primo passo per offrire speranza e riscatto alle tante persone che vivono nei quartieri più difficili della città. Lo Stato c’è e lo ha dimostrato ancora una volta”.
Di Redazione – EmmeReports