Palermo si prepara per celebrare il 398° Festino di Santa Rosalia, la prima edizione dell’era Lagalla. Come da tradizione, il carro trionfale sfilerà lungo il Cassaro il 14 luglio, attraverso un percorso musicale a stazioni, che partirà da Porta Nuova, farà tappa alla Cattedrale, ai Quattro Canti, all’incrocio con via Roma, alle Mura delle Cattive e, infine, giungerà al Palchetto della Musica per un ultimo saluto musicale prima degli attesissimi fuochi d’artificio.

Sul carro non salirà più Leoluca Orlando, ma Roberto Lagalla, che invocherà la Santuzza con una nuova formula, per spezzare con la precedente amministrazione comunale.

“L’invocazione ‘Viva Palermo e Santa Rosalia, tradizionalmente ripetuta dal sindaco per tre volte, ogni anno coinvolgerà altri due soggetti, perché la città non è del sindaco, ma di tutti noi. In cinque anni rappresenteremo dieci categorie” ha spiegato Lagalla. “Quest’anno inizieremo con due operatori che si sono impegnati contro la pandemia”.

Il Festino di Santa Rosalia, quest’anno, vuole essere un modo per ringraziare donne e uomini che, durante l’emergenza pandemica e indossando ognuno la propria divisa, uniforme o camice, hanno supportato la cittadinanza palermitana tra mille difficoltà. Davanti al carro, in prima fila lungo tutto il percorso, dovrebbero sfilare, infatti, medici, infermieri, Protezione Civile, Forze dell’Ordine e Croce Rossa.

Un’edizione e un programma realizzati, secondo quanto detto nella conferenza stampa di presentazione, in tempi brevissimi e con il contributo di partner istituzionali e sponsor sostenitori tra cui: l’Arcidiocesi di Palermo, la Città Metropolitana di Palermo, l’Assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana della Regione Siciliana, la Soprintendenza ai Bb.Cc.Aa. di Palermo, la Fondazione Sant’Elia, il Centro Sperimentale di Cinematografia, la Cassa Edile Palermitana di Mutualità ed Assistenza, l’OSP servizi portuali, la Gesap, l’AMG Energia, l’AMAP, l’AMAT, la Sispi, la RAP, la Confcommercio Palermo, la Palermo Mediterranea, la Alessi, la Damir e la Sicily by Car.

“È un’esibizione plastica, anche se su un piano molto più laico, del progetto di Padre Pino Puglisi” ‘se ognuno fa qualcosa’ e qui ogni istituzione culturale, ogni istituzione di questa città, ha deciso, con generosità, di aiutare il Comune a sostenere questa rinascita del Festino” ha dichiarato Lagalla.

Per l’Arcivescovo di Palermo, Monsignore Corrado Lorefice, questa celebrazione deve essere nel segno della speranza e della responsabilità.

“Questo festino, soprattutto dopo gli anni di pandemia, non può e non deve essere un motivo di evasione, di alienazione, ma motivo di autentica festa” ha affermato Lorefice. “La vera gioia è commisurata con la responsabilità, proprio perché siamo in un momento di recrudescenza. Vogliamo dare un segno di speranza alla città, facendo sì che ognuno di noi possa contribuire a questo canto di liberazione. La particolarità di questo festino sarà il canto, tenetelo a mente perché accompagnerà tutto il tragitto del carro”.

Per mettere in atto questa azione corale il Comune di Palermo, ha attivato un gruppo di lavoro interno all’amministrazione e un comitato di direzione artistica, coordinato da Maurizio Carta, Prorettore dell’Università di Palermo, formato dall’Università degli Studi di Palermo, dalla Fondazione Teatro Massimo di Palermo, dall’Accademia di Belle Arti di Palermo, dalla Fondazione Teatro Biondo Stabile di Palermo, dal Conservatorio di Musica di Stato Alessandro Scarlatti, dalla Fondazione Federico II, dalla Fondazione The Brass Group e dalla Fondazione Sant’Elia, che hanno messo a disposizione le loro risorse umane, culturali e artistiche.

Il “gruppo di lavoro”, costituito last minute per organizzare il festino di quest’anno, sarà “permanente”, per preparare l’edizione del 2023 e quella del 2024. Un’ “azione corale” che rischia di diventare il nuovo business “cultural-religioso” per i prossimi anni, ovviamente, per il “bene comune”.
Di Francesco Militello Mirto & Victoria Herranz – EmmeReports