Ieri pomeriggio il Coordinamento di realtà che hanno realizzato il corteo “Non siete stato voi, ma siete stati voi” dello scorso 23 maggio per le strade di Palermo, ha indetto una conferenza stampa sotto l’Albero Falcone, in via Notarbartolo dove pochi giorni fa sono avvenuti gli scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine.
“Abbiamo ampiamente dimostrato pubblicamente che quanto ricostruito nel comunicato della Questura è oltremodo tendenzioso e forzato, così come abbiamo ampiamente dimostrato che non vi è nulla di più falso che affermare che il corteo non è stato autorizzato”, ha dichiarato Jamil El Sadi, portavoce del movimento Our Voice.
“Ai perbenisti dell’antimafia di Serie A e di Serie B, delle commemorazioni da palco scenico, dei red carpet e delle patenti con cui legittimare chi può fare o meno antimafia, dico invece che è ridicolo, vergognoso e scandaloso il silenzio da parte loro – spesso grandi associazioni o fondazioni – che pur di non schierarsi tacciono, rendendosi ugualmente complici della violenza”, ha aggiunto Jamil.
“Non è il nostro corteo ad aver messo sopra Falcone padroni o esclusività e che è un’offesa all’impegno, alla memoria e al pensiero critico, proporre di celebrare i prossimi 23 maggio solo da cittadini liberi, senza organizzazioni, così da non tirare da una parte o dall’altra il significato di quel momento”, ha affermato il portavoce del movimento, “non fino a quando la memoria delle vittime innocenti delle mafie viene strumentalizzata dei governi di turno per fare le belle facce salvo poi non concludere nulla né sulla lotta alla mafia né in tema di diritti sociali, verità e giustizia che sono le fondamenta dell’Antimafia sociale”.
Durante la conferenza stampa in via Notarbartolo, il Coordinamento ha ringraziato i giornalisti che, in strada anche loro, hanno documentato sino alla fine, la manifestazione del 23 maggio, compresi i tafferugli che tutti ormai conosciamo.
“I ringraziamenti vanno poi a quanti fra voi giornalisti hanno raccontato e documentato i fatti in maniera genuina dimostrando che il giornalismo vero è un mastino contro l’abuso del potere, a differenza di alcuni vostri colleghi più comodi e avvezzi al rimpasto delle veline che hanno mistificato la realtà dei fatti”, ha dichiarato Jamil.
Marta Capaccioni, studentessa della Facoltà di Giurisprudenza, ha criticato l’ex magistrato ed ex Presidente del Senato della Repubblica Pietro Grasso: “A Pietro Grasso vorrei dire di non presentarsi più a farci le lezioni di antimafia all’interno della Facoltà di Giurisprudenza se non ha il coraggio di esprimersi e di schierarsi contro gli abusi a danno di noi studenti che volevamo solo commemorare i nostri mariti e stavamo facendo antimafia, quella vera, ma troppo scomoda”.
“Gli studenti di questa città sono scesi in piazza in una giornata che non è segnata in rosso nel calendario dell’antimafia, chiedendo ancora verità e giustizia, per prendere le distanze da quelle che sono delle passerelle che non ci rappresentano”, ha dichiarato Andrea La Torre del Collettivo Rutelli. “É scomodo che degli studenti si impegnino attivamente per ricordare quello che non deve essere ricordato, per riportare a galla delle verità che purtroppo si sanno, ma devono essere taciute. per chiedere invece ancora quelle verità che mancano sulle stragi di Capaci e via D’Amelio, su tantissime altre stragi e omicidi che hanno insanguinato queste strade. In questa città c’è chi non si arrende, chi ancora crede che si possono ottenere verità e giustizia e che continuerà a lottare.
“Noi siamo molto amareggiati e preoccupati, perché chi è occupato nel movimento antimafia ha una grossa responsabilità nei confronti delle nuove generazioni”, ha detto Luisa Impastato. “Oggi è necessario che l’antimafia riparta dal basso. Peppino era un giovane ed è rimasto quel giovane. E io sono sicuro che oggi sarebbe dalla nostra parte”.
Per chi calpesta la strada come noi di EmmeReports, sa che Palermo è una piazza tranquilla che difficilmente può trasformarsi in un teatro di guerriglia urbana. Le forze dell’ordine che garantiscono, piaccia o no, l’ordine e la sicurezza dei cittadini e dei manifestanti, aprono e chiudono i cortei cercando di stare sempre ai margini. Ciò che è avvenuto il 23 maggio 2023 in via Notarbartolo è una situazione complessa, le cui responsabilità di quanto avvenuto sono al vaglio di chi di competenza. Dunque, bisognerebbe abbassare i toni, a partire dai giornali blasonati che snocciolano e sentenziano su quanto accaduto, magari mettendo solo benzina sul fuoco.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports