Le strade del centro storico di Palermo, sabato pomeriggio, si sono nuovamente riempite di bandiere della Palestina, a distanza di una settimana dalla manifestazione partita da Piazza Indipendenza. Un corteo formato da migliaia di persone ha percorso Via Maqueda, il Cassaro e Via Roma, in solidarietà con le vittime civili della Striscia di Gaza, martoriate dalle bombe israeliane. “Purtroppo stanotte si sono interrotte completamente le comunicazioni, internet e la corrente elettrica”, ha dichiarato Zaher Darwish, rappresentante dell’associazione Voci del Silenzio della comunità palestinese di Palermo. “Il massacro è stato molto più esteso rispetto a prima. Stentiamo a ricevere notizie dalla Striscia di Gaza. C’è un ragazzo che è venuto qua in Sicilia per imparare a fare la pizza acrobatica ed è stato anche a Cammarata in provincia di Agrigento. É rientrato in Palestina, da dove ci mandava, fino a qualche giorno fa, dei messaggi in cui ci aggiornava sulla situazione. Ma da qualche giorno non riceviamo più sue notizie. Buona parte della mia famiglia è nella Cisgiordania, un’altra parte in Giordania e altri nella Striscia di Gaza. E da lì che scarseggiano ad arrivare le notizie”.
“Stiamo tentando di scuotere un po’ le coscienze della politica, dei nostri governatori, affinché si muovano e compiano delle azioni nei confronti di questo Stato, che riconferma una propria indole che si sta verificando davanti a tutti, siamo a circa 7.500 vittime, oltre 20.000 i feriti”, ha spiegato Darwish. “Gaza è totalmente distrutta e non c’è un intervento serio e concreto. Purtroppo è stato alimentato questo orco che sta esplodendo tutta la sua rabbia nei confronti della popolazione civile e compie quotidianamente crimini contro l’umanità. Circa 2 milioni e mezzo di persone sono costrette da 16 anni in un luogo piccolo e a più alta densità del mondo, con Israele che decide quando possono mangiare, quando possono bere e se lo possono fare. Tenga presente che hanno bombardato anche ospedali e non possono curare le persone ammalate. Qualora dovessero intervenire ed operare non possono sedare le persone ammalate. Questa è la situazione nel XXI secolo”.
“Non riesco a contattare alcune persone che vivono nella Striscia di Gaza, ma anche in Cisgiordania, dove molti ragazzi sono stati arrestati perché considerati pericolosi per la sicurezza nazionale di Israele”, ha raccontato Mohammed Alshamaricha, studente dell’Universotà di Palermo. “Personalmente sto vivendo questo come una catastrofe, come i miei nonni che mi raccontavano quando si sono dovuti spostare da Zakaria. Speriamo che questa situazione finisca presto perché non è giusto per nessuno, soprattutto per il popolo palestinese che da 75 anni sta vivendo sotto l’occupazione israeliana”.
Al corteo per la Palestina ha partecipato l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando:“Io credo che stia nascendo un mondo nuovo. La fine del neocolonialismo dell’occidente. Stiamo registrando le conseguenze della disattenzione di decenni di militarizzazione della Striscia di Gaza. La violenza del 7 ottobre, una violenza terroristica che va condannata senza sé e senza ma. Ma la reazione di Israele sta certamente creando una condizione che ha tutte le caratteristiche di un genocidio, con decine di migliaia di morti, feriti, milioni di persone costrette a vivere ieri in una sorta di prigione, adesso in un luogo di attesa dalla morte. Credo che questa manifestazione vuole esprimere solidarietà a tutti i civili uccisi da queste barbarie, ma al tempo stesso ricordare che per troppi anni il mondo occidentale si è disinteressato della militarizzazione e dell’occupazione militare della Striscia di Gaza”.
“Oggi siamo venuti perché tutti noi abbiamo un bambino o un vecchio in famiglia”, ha spiegato Adham Darawsha, medico palestinese, da vent’anni in Italia e Assessore alle Culture del Comune di Palermo della giunta di Leoluca Orlando. “Noi tutti domani mattina vogliamo svegliarci e vedere che quel bambino sia sano salvo e faccia colazione. Cosa che 4000 bambini a Gaza non possono fare. Ditelo ai signori di La7, di Canale 5, di Rete4 e della Rai. Ditelo ai giornali che hanno tappato occhi, bocche e orecchie”.
“Stop assedio. Stop bombe su Gaza. Siamo in piazza per l’immediato cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e l’apertura di corridoi umanitari”, ha dichiarato Ramon La Torre, Segretario Cittadino Rifondazione Comunista Palermo. “Siamo per la scarcerazione di Marwan Barghuthi e per ridare dignità di rappresentanza ai palestinesi, siamo perché la politica si faccia carico delle contraddizioni della storia in cui si è avvitato il conflitto israelopalestinese, siamo qui perché la politica conduca due popoli verso la strada della coesistenza. Siamo qui per la cooperazione internazionale e il superamento di ogni alleanza militare, per la fine dell’occupazione e l’autodeterminazione del popolo palestinese”.
Di Francesco Militello Mirto e Victoria Herranz – EmmeReports