Mare Nostrum
Il 18 ottobre 2013, per fronteggiare lo stato di emergenza nello Stretto di Sicilia, il Governo Italiano dispone il rafforzamento delle attività correlate con il controllo dei flussi migratori, attivando l’Operazione Mare Nostrum. Quello che segue è il nostro reportage realizzato nel 2014 a bordo di Nave San Giusto, unità navale della Marina Militare e flagship di tale missione tutta italiana.
Sono passati diversi giorni da quando abbiamo mollato gli ormeggi dal porto di Augusta. In plancia ci dicono che abbiamo toccato mare forza 7! Con queste condimeteo è quasi impossibile che qualche imbarcazione possa prendere il mare. L’equipaggio continua a svolgere le proprie funzioni e ad addestrarsi in vista di un eventuale evento SAR. La COC (Centrale Operativa di Combattimento) continua la ricerca di eventuali obiettivi che, a causa del maltempo, sembrano non arrivare mai.
L’elicottero della Sezelicot permette di estendere il raggio di scoperta dell’unità navale e di poter localizzare le imbarcazioni in difficoltà. Un braccio lungo della nave che, all’occorrenza, serve anche come strumento di deterrenza.
Nave San Giusto è pronta ad assumere il ruolo di CFM (Controllo Flussi Migratori). L’equipaggio si prepara ad accogliere a bordo i primi naufraghi soccorsi nel Canale di Sicilia.
Durante il nostro imbarco, il personale della Polizia di Stato presente a bordo, identifica oltre 800 persone, quasi tutti uomini provenienti dall’Africa Sub-Sahariana e dalla Siria.
Le indagini della task force immigrazione e della Polizia Scientifica, con il concorso dei mediatori culturali, portano all’individuazione e il conseguente fermo degli scafisti.
Durante il nostro imbarco, durato 12 giorni, Nave San Giusto ospita 817 migranti, fornendo loro acqua, cibo e cure sanitarie. L’equipaggio della Marina Militare distribuisce giocattoli ai bambini africani e siriani regalando loro un momento di normalità.