L’Esercito Italiano conduce l’Operazione “Strade Sicure”, su territorio nazionale, ininterrottamente dal 4 agosto 2008, in virtù della L. n. 125 del 24 luglio del 2008 e della L. n. 160 del 27 dicembre 2019 che ha prorogato, in relazione alle straordinarie esigenze di prevenzione e contrasto della criminalità e del terrorismo, la prosecuzione dell’impiego di un contingente di personale militare delle F.A., che agisce con le funzioni di agente di pubblica sicurezza. Tale operazione è, a tutt’oggi, l’impegno più oneroso della Forza Armata in termini di uomini, mezzi e materiali.
Il primo contingente, articolato su 3.000 donne e uomini dell’Esercito Italiano, ha operato a disposizione dei Prefetti delle Province per svolgere servizi di vigilanza a siti ed obiettivi sensibili, inclusa la vigilanza ai Centri per l’immigrazione, nonché compiti di perlustrazione e pattugliamento in concorso e congiuntamente alle Forze di polizia. I militari in servizio nell’Operazione “Strade Sicure”, qualificati come Agenti di Pubblica Sicurezza, seguono uno speciale iter addestrativo, teorico-pratico, tale da garantire una pronta risposta operativa alle varie attivazioni e sempre adeguata alle circostanze, con particolare riferimento alle tecniche di combattimento corpo a corpo (c.d. Metodo di Combattimento Militare) e al primo soccorso.
Dal 2008 ad oggi l’Operazione ha visto variare la sua consistenza numerica a seguito di provvedimenti adottati nel corso di specifici eventi (ad es.: EXPO 2015, “Giubileo straordinario della Misericordia”, G7, sisma nel Centro Italia e sull’Isola di Ischia e per la XXX Universiade) o per fronteggiare esigenze di sicurezza di alcune specifiche aree del territorio nazionale (ad es.: Terra dei Fuochi). Attualmente, risultano impiegati per l’Operazione “Strade Sicure” 7.050 donne e uomini dell’Esercito Italiano, che garantiscono una presenza capillare sul territorio nazionale contribuendo fattivamente alla realizzazione di un ambiente più sicuro.
Tra gli obiettivi vigilati nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure rientrano siti istituzionali, luoghi artistici, siti diplomatici, porti, aeroporti, stazioni ferroviarie e della metropolitana, luoghi di culto e siti di interesse religioso, valichi di frontiera (di questi, 35 siti sono dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO) a cui si deve aggiungere il controllo delle aree interessate al fenomeno dello sversamento illecito e ai roghi di rifiuti nella c.d. Terra dei Fuochi e delle zone evacuate a seguito di eventi calamitosi ed emergenziali.
Gestione dell’emergenza Covid-19
L’operazione Strade Sicure, a partire dall’inziale diffondersi del fenomeno epidemiologico, è stata oggetto di rimodulazioni su scala nazionale, incrementi nelle aree focolaio, riconfigurazioni dei servizi su scala locale e adeguamento dei servizi in atto, tutto al fine di implementare le misure di contrasto al COVID-19 adottate dalle autorità di Governo.
Infine, considerando lo sviluppo del quadro epidemiologico e delle dimensioni che ha assunto, in relazione all’evoluzione del quadro normativo e della necessità di implementare le misure di contenimento su tutto il territorio nazionale, la F.A., riconfigurando completamente il frame work delle attività in atto e pianificate, ha predisposto un piano per l’attivazione e lo schieramento di un numero complessivo di 6.000 militari, tratti su base regionale con diverse prontezze (24, 72 e 120 ore).
La componente di Comando e Controllo, che usualmente garantisce 24 ore su 24 l’interfaccia con le Autorità di Pubblica Sicurezza, ha provveduto, con cadenza giornaliera, a riconfigurare le modalità di svolgimento dei servizi in aderenza alle ordinanze emanate da Prefetture e Questure (più di 100 ordinanze in circa 45 giorni), attagliando il relativo supporto logistico, amministrativo e sanitario.
La componente operativa implementa i controlli (162K da inizio emergenza e circa 100K nel solo mese di aprile, con una media di circa 4000 controlli al giorno) contribuendo in maniera determinante a imporre le limitazioni dettate dalle Autorità di P.S. su scala locale. Peraltro, le modalità di azione adottate dall’Esercito, in sinergia con le altre Forze dell’Ordine, hanno evidenziato come l’approccio dinamico consenta l’effettuazione di un numero consistente di controlli e le cinturazioni delle aree “focolaio” limitino fortemente gli spostamenti della popolazione, in linea con i compiti assegnati.
“Anche le donne e gli uomini del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo, impiegati in Strade Sicure e vigilanza dell’osservanza delle disposizioni di legge per l’emergenza Covid-19, controllano gli spostamenti dei cittadini a tutela della collettività, controllando le auto-dichiarazioni presso il porto di Palermo e la stazione centrale.”, ci spiega il Capitano Cosimo Tatoli, comandante de sotto-settore di Palermo, “La nostra area di operazione coincide con la Sicilia Occidentale, quindi 4 province, Palermo, Agrigento, Trapani e Caltanissetta.”.
“Notevoli sono stati i risultati di questi mesi di lavoro, in termine di persone identificate, controllate, poste in stato di fermo e arresto”, continua il Capitano, “Ma abbiamo ricevuto anche molte attestazioni di gratitudine da parte dei cittadini, che hanno apprezzato l’impegno e la professionalità dei militari, dell’Esercito Italiano come pilastro fondamentale del sistema sicurezza, sempre al servizio della collettività.”
Nell’Operazione Strade Sicure e nell’emergenza Covi-19, l’Esercito Italiano ha utilizzato anche assetti specialistici già testati con successo nelle c.d. Terra dei Fuochi. Infatti il Controllo del territorio viene effettuato anche con sistemi Micro-APR RQ-11B/C “RAVEN B/DDL”, strumenti di sorveglianza e ricognizione a lancio manuale che concorrono ad accrescere la Situational Awareness attraverso l’acquisizione di immagini e video e che in questo momento, sono molto utili per rilevare dall’alto assembramenti di persone o spostamenti non autorizzati.
In pattuglia con il 4° Reggimento Genio Guastatori
Il nerbo dell’Operazione Strade Sicure, gli occhi e le braccia sul campo, sono composti dalle pattuglie VDD, ovvero di vigilanza dinamica dedicata, uomini e mezzi chiamate “muta”. “Sono il comandante della muta montante”, ci spiega il Sergente Antonino Saverino, “capo pattuglia VDD, inoltre in quanto sono il più in alto in grado, fungo da capo muta, delle sei pattuglie della ECO.”
“I ragazzi stanno dimostrando tanto professionalità e spirito di sacrificio”, ci tiene a dirci il Sergente, “che vediamo anche nell’apprezzamento da parte della gente. In questo momento di emergenza Covid, siamo stati rimodulati come genere di servizio, e abbiamo delle pattuglie dedicate al controllo degli spostamenti dei cittadini, altre continuano nelle loro normali missioni della vigilanza fissa e dinamica di alcuni punti sensibili che ci sono stati indicati dalla prefettura che dispone del nostro servizio.”
“Ci vediamo un’ora e mezza prima, in base al turno, prima del servizio, approntiamo mezzi, materiali, pranzo o cena, ritiriamo i vari dispostivi individuali necessari, dopodiché facciamo un briefing, prima di partire, in cui diramiamo delle ordinanze in cui in cui sono pervenute dalla prefettura, degli allertamenti, delle cose da attenzionare, io da capo muta ascolto le esigenze del personale, e poi tutti insieme usciamo dalla caserma, ognuno poi raggiungerà il proprio sito, il posto in cui svolgerà l’attività.” Conclude il Sergente Saverino Antonino.
Soldato e mamma orgogliosa della sua missione.
Durante la nostra giornata con il 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo, abbiamo avuto modo di conoscere tante donne e uomini in uniforme, sempre molto entusiasti del proprio lavoro. Tra questi il Caporal Maggiore Fellino, donna soldato effettiva al 4° Reggimento Genio Guastatori, attualmente impiegata nell’Operazione Strade Sicure, 6° Raggruppamento Sicilia Occidentale, sotto-settore di Palermo, in qualità di capo servizio, nel circuito Covid porto. “Noi collaboriamo con le Forze di Polizia nell’emergenza Covid, affinché i cittadini siano giustificati nel momento in cui si spostano nel territorio. Tutto ciò avviene richiedendo l’auto-certificazione, come prevede il decreto emanato dal consiglio dei ministri.” “E’ successo che qualcuno non fosse a conoscenza delle normative vigenti e quindi abbiamo provveduto a fornire il format da compilare.”
Entusiasmo e orgoglio di svolgere un importante lavoro in favore della collettività, come ci tiene a dirci il Caporal Maggiore Fellino, soldato con due esperienze in teatro operativo, Libano e Afghanistan “La popolazione quotidianamente ci dimostra gratitudine per il fatto che forniamo loro sicurezza e questo è per noi motivo di orgoglio. Apprezzano la nostra serietà, la nostra professionalità che mettiamo in ogni azione che svolgiamo ogni giorno.”
Il Caporale del 4° Reggimento di Palermo ci dice che ogni giorno ama raccontare alla figlia di 17 anni, la sua giornata di lavoro, senza entrare nei dettagli, come ci tiene a sottolineare, coinvolgendo la ragazza nei limiti del possibile.
“Le trasmetto la passione per l’uniforme e per il mio lavoro, sperando che un giorno possa intraprendere la mia stessa carriera”, ci spiega il Caporal Maggiore, “Mi piacerebbe che indossasse un’uniforme e facesse parte della Forza Armata come me”.
“Finché potrò, cercherò di dare sempre il meglio e lo farò perché le Forze Armate, la mia Brigata, il mio Reggimento e il Popolo Italiano meritano il meglio!”, ci dice il Caporal Maggiore, spiegando anche che in 15 anni di carriera ha visto dei cambiamenti positivi nel ruolo della donna in uniforme, nonostante, ancora oggi, suscita stupore e meraviglia. Conclude dando un consiglio alle ragazze che vogliono intraprendere la sua stessa carriera “Tutto ciò che fate, fatelo sempre con amore, passione e dedizione. Questo lavoro deve essere scelto perché piace. Devi credere in quello che fai, perché verrete chiamate dallo Stato e dal Popolo Italiano ad essere presenti durante emergenze, calamità o in atri tipi di missioni.
Di Francesco Militello Mirto & Antonio Melita – EmmeReports