Nuovamente in piazza a Palermo i giostrai e i circensi che, fermi dall’inizio della Pandemia, non hanno mai ricevuto i ristori economici previsti invece per gli altri lavoratori.
“Chiediamo di poter riaprire e, se proprio non è possibile, chiediamo dei fondi di solidarietà che possano sostentarci” afferma Toti Speciale, segretario nazionale dell’Unione Nazionale Esercenti Spettacoli Viaggianti che ricorda come la presenza dei nuclei familiari sia alla base della loro attività economica e che: “Quando si ferma una giostra si ferma tutta la famiglia!”.
Sono lavoratori che, non potendo contare sul sostegno economico dello Stato, hanno ottenuto aiuto solo dalla Caritas e dalle Diocesi.
Per quanto riguarda i lavoratori degli spettacoli viaggianti, siamo davanti ad un vero e proprio vuoto legislativo se si parla di aiuti economici: non essendo residenti in Sicilia, i lavoratori non possono percepire i ristori regionali, ma allo stesso tempo non ricevono aiuti economici dalle regioni di residenza, perché non si trovano lì fisicamente.
Presente in piazza anche il 73enne Vladi, uno dei clown più anziani al mondo, che non smette di truccarsi ogni giorno in attesa della tanto sperata ripartenza. “Chiediamo di potere lavorare in sicurezza ovviamente, ma di potere finalmente lavorare. Al momento abbiamo avuto il sostegno di Coldiretti, ma è lo Stato che dovrebbe aiutarci” ha affermato Vladi, clown del Circo Rinaldo Orfei.
Presenti anche gli esponenti del Carroccio Vincenzo Figuccia e Igor Gelarda che ricordano come, Lega e centrodestra, abbiano presentato un Ordine del Giorno all’ARS dedicato proprio alle richieste dei lavoratori oggi in piazza.
Nell’Ordine del Giorno si chiede al Governo della Regione di “predisporre, nell’ambito della riprogrammazione delle risorse per le politiche unitarie di coesione, interventi strategici coordinati a sostegno delle categorie produttive e delle famiglie più duramente colpite dagli effetti generati dalla pandemia COVI-D19, con particolare riguardo a: esercenti ed artisti di spettacoli anche occasionali, spettacoli viaggianti (giostre e circhi)“.
Nell’Ordine del Giorno (che include tante altre categorie di lavoratori sin qui escluse dai ristori) si richiede che le risorse cui la Giunta regionale dovrà attingere non debbano essere inferiori a 200 milioni euro.
“È giusto che questi lavoratori abbiano i ristori, è giusto che tornino a lavorare in sicurezza, è giusto garantire un po’ di divertimento anche ai nostri bambini che hanno passato tanti mesi in casa” ha infine dichiarato Igor Gelarda.
di Antonio Melita – EmmeReports
Comments 1