Più di un milione di persone, secondo gli organizzatori del MADO 2024 (Madrid Orgullo 2024) hanno letteralmente invaso le strade della capitale spagnola per partecipare alla parata del Pride, evento che conclude la settimana dedicata alle proteste LGBTIQ+.
La parata è stata preceduta, nei giorni precedenti, dalla marcia per l’Orgullo Critico e dalla attesissima Carrera de Tacones svoltasi nel quartiere di Chueca dove si trova Plaza Raffaella Carrà, a cui Madrid ha voluto rendere omaggio per essere stata madrina del World Pride 2017.
La sfilata è stata indetta dalla Federazione Statale delle Lesbiche, Gay, Trans, Bisessuali, Intersessuali e altro (FELGTBI+) e dal Collettivo LGTBI di Madrid (COGAM), con il motto “Educación, Derechos y Paz: Orgullo que transforma” (Educazione, Diritti e Pace: Orgoglio che trasforma).
La marcia è iniziata da Atocha, per proseguire lungo il Paseo del Prado, Plaza de Cibeles e il Paseo de Recoletos, fino a raggiungere Plaza de Colón, dove è stato letto il manifesto. Alla testa della manifestazione e dietro lo striscione principale, quattro ministri del Governo di Spagna di Pedro Sanchez, la Ministra del Lavoro e dell’Economia Sociale e seconda vicepresidente, Yolanda Díaz, la Ministra delle Pari Opportunità, Ana Redondo, il Ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska e il Ministro della Cultura, Ernest Urtasun. Insieme ai rappresentanti politici hanno marciato il presidente della FELGTB, Uge Sangil, il presidente della COGAM, Ronny de la Cruz e la senatrice Carla Antonelli.
Durante la lettura del manifesto, i rappresentanti dell’Orgullo Madrid 2024 hanno sottolineato che questa edizione mira a “promuovere l’educazione alla diversità come strumento fondamentale per combattere l’odio contro la diversità”.
Tra le richieste più importanti figurano il riconoscimento delle persone non binarie, il transfemminismo inclusivo, il Patto di Stato contro l’incitamento all’odio e l’auspicio che le Comunità Autonome “creino e attuino unità e riferimenti per l’attenzione alla diversità affettiva/sessuale nei diversi centri educativi, comprese le università, tra le altre politiche”.
Nel manifesto si legge anche che “di fronte agli attacchi di incitamento all’odio, di fronte ai falsi account sui social network che diffondono odio, di fronte alla disinformazione contro le persone trans nei media, di fronte alla reazione che ci aspetta, che vogliono rimandarci a 20 o 30 anni fa, riportarci al buio, alla paura e al silenzio, ciò di cui abbiamo bisogno sono i diritti”.
L’edizione 2024 dell’Orgullo di Madrid, la più importante al mondo, ha visto la presenza di un milione di persone provenienti da diverse nazioni e continenti, di 90 striscioni e di 51 carri sponsorizzati da note multinazionali che hanno aderito all’evento. Non poche le polemiche per questa edizione del Pride di Madrid che, secondo il Comune di Madrid, avrebbe prodotto più di 432 tonnellate di rifiuti dal suo inizio fino alla parata finale di sabato.
Di Francesco Militello Mirto e Victoria Herranz – EmmeReports