Le motivazioni sono molteplici quelle che hanno portato i negozianti cinesi a chiudere i propri negozi, ma il comune denominatore è senza dubbio alcuno il Coronavirus.
In via Lincoln i pochi negozianti aperti non hanno tanta voglia di parlare, ma confermano che da qualche giorno “i clienti non entrano, hanno paura”.
Tantissime le saracinesche chiuse senza particolari indicazioni se non un numero di telefonino o un cartello che richiama ad improbabili ferie, loro che a detta di qualche passante “non chiudono neanche a ferragosto”.
Occorre spostarsi verso la stazione per avere invece quella conferma che cercavamo: “A causa della ridotta quantità di clienti dovuta alla generale situazione di panico causata dal virus, abbiamo deciso di chiudere momentaneamente… Riapriremo quando la situazione si sarà calmata”.
Vendite in calo quindi per i negozianti cinesi ma anche paura per il contagio da Coronavirus quello che infatti richiama il cartello appeso dal Ristorante Lulù “Rimarremo chiusi per una settimana. Con la speranza di salvaguardare al meglio la nostra sicurezza e la vostra!”.
Continuando il giro verso il centro, la situazione non cambia: ristoranti, negozi di elettronica e di abbigliamento sono praticamente tutti con la saracinesca abbassata. All’ora di pranzo, nell’app di un noto servizio di consegna pasti, solo due ristoranti di Chinese Food risultavano aperti ed erano, comunque, di proprietari giapponesi.
Resteranno quindi chiusi per una settimana e lo annunciano appellandosi alla gentilezza dei clienti, sperando che, nel mentre, la situazione sarà tornata alla calma.
di Antonio Melita – EmmeReports