Francesca Donato, avvocato, europarlamentare della Lega e presidente dell’associazione Progetto EuroExit.
Qualche giorno fa, ha sollevato la questione del ritardo dei contributi economici dell’Agea. Il solito problema della burocrazia italiana?
L’AGEA è l’agenzia nazionale per le erogazioni dei sussidi agricoli. Il suo malfunzionamento è responsabilità del governo nazionale, in quanto essa dipende direttamente dal Ministero all’agricoltura.
Per questo ho scritto al Ministro Bellanova affinché intervenga, ma non ho ricevuto alcun riscontro e centinaia di agricoltori aspettano ancora di ricevere i contributi loro spettanti, stanziati dai fondi europei della PAC, che non vengono loro elargiti senza alcuna giustificazione plausibile.
È stato detto: “Senza le braccia degli immigrati nei campi è a rischio la catena alimentare”. Che ne pensa?
È imbarazzante e sconcertante sentire come la sinistra dei porti aperti, di fatto, dichiari di volersi servire degli immigrati africani per sfruttarli nei campi, facendoli lavorare a basso costo e spesso senza tutele.
La verità è che per i lavori necessari nelle aziende agricole gli italiani da impiegare ci sarebbero a volontà, ma si preferisce importare “schiavi” dall’Africa per ridurre i costi di produzione, visto che la globalizzazione ci ha imposto una competizione sulla pelle dei lavoratori, selezionati col criterio dei caporali.
Qualcuno ha proposto di coprire il lavoro nei campi magari impiegando i fruitori del reddito di cittadinanza. Semplice populismo o la scelta più ovvia?
Il Reddito di Cittadinanza doveva essere uno strumento per mettere in contatto domanda e offerta di lavoro.
Che fine hanno fatto i “navigator”? E i centri dell’impiego, che lavori propongono ai sussidiati dal RdC?
Se c’è offerta di lavoro in agricoltura, dovrebbe essere naturale rivolgerla in primis ai beneficiari di questo reddito.
In Europa Lega e Forza Italia votano contro gli Eurobond, Fratelli d’Italia a favore. Sul Mes, invece, Forza Italia voterebbe a favore, contrari ovviamente Lega e Fratelli d’Italia. Che problemi ha il Centrodestra con questa Europa?
Il problema è che capire davvero cosa implica avvalersi di determinati strumenti non è affatto semplice per chi non ha serie competenze tecnico-giuridiche.
Chiunque le possieda e non sia in conflitto di interessi, ha già espresso una posizione nettamente contraria a MES ed Eurobond, sia in Italia che all’estero.
Noi in Lega abbiamo gli strumenti per valutare correttamente le insidie che si annidano nelle clausole dei Trattati, che in pochi conoscono, e abbiamo chiaro che la strada approvata nell’Eurogruppo, con l’appoggio del Ministro Gualtieri, è sbagliata e pericolosa per il nostro Paese.
Due settimane fa è salita alla ribalta con la “contestazione rumorosa” anti-Mes. Al contrario la proposta del “blocco-navale” davanti alla Libia, ha avuto uno spazio decisamente minore sui media. Che spiegazione si è data?
È facile deridere, insultare, sparare a zero contro un avversario politico quando non si hanno argomenti.
La mia proposta si è rivelata fondata, visto che alla fine Conte in Consiglio Europeo ha approvato il pacchetto col MES, come avevo annunciato.
E sul blocco navale hanno fatto calare il silenzio perché i cittadini sono in grandissima parte d’accordo con noi, temono di esporsi e perdere ulteriore consenso. Ma è inutile: le proteste di questi giorni dimostrano che il Popolo è tutt’altro che contento di Conte e compari, vorrebbe “mandarlo a casa subito se potesse”.
È solo questione di tempo, la rabbia dei cittadini esploderà e il governo pagherà i propri errori e la propria distanza dalla realtà del Paese.
di Antonio Melita – EmmeReports