“A seguito del sopralluogo al Cimitero dei Rotoli effettuato ieri con la IV Commissione Consiliare ho riscontrato gravi criticità quali una quantità notevole di bare, pari a circa 500, poste non solo all’interno della sala deposito Bonanno, ma collocate in magazzini , aree all’aperto, alcune in attesa addirittura da febbraio 2020″ scrive nella sua pagina Facebook Antonino Randazzo, capogruppo del M5S al Consiglio Comunale di Palermo.
“Fra le bare presenti rinvenute ieri inoltre, di una gravità estrema, due bare, di cui una del 2016 a deposito e una probabilmente scoppiata tenuta chiusa con delle corde dalle quali proveniva un penetrante e insopportabile odore di decomposizione e putrefazione che ammorbava e rendeva irrespirabile l’aria intorno” continua l’esponente del Movimento 5 Stelle.
“Ho proceduto a trasmettere formale pec all’Asp di Palermo chiedendo opportuni accertamenti valutando eventuali profili di carenza igienico-sanitario” conclude Antonino Randazzo.
Sulla situazione del Cimitero dei Rotoli, qualche giorno fa, era intervenuto anche il deputato UDC all’ARS Vincenzo Figuccia: “Ancora centinaia di salme accatastate in deposito mentre il forno crematorio è come sempre fuori uso. E Orlando sindaco che fa? Latita. Vietato morire dunque nella quinta città d’Italia con i congiunti costretti a trovare soldi e soluzioni rocambolesche”.
“Morire non può essere un lusso e onorare le salme dei propri cari è un diritto inalienabile che ogni amministrazione deve garantire” aveva concluso Figuccia.
Contro l’amministrazione si è scagliato anche l’esponente di +Europa Fabrizio Ferrandelli che, durante la visita al deposito dove sono accatastate le tantissime bare, ha affermato: “Non si vedono soluzioni all’orizzonte e quindi il numero delle bare sembra destinato a crescere. Abbiamo fatte diverse interrogazioni e consigli comunali, ma abbiamo sentito solo parole che non hanno generato conseguenze. Vedremo se agire legalmente“.
Monta la rabbia tra i cittadini e tantissime famiglie hanno deciso di spostarsi in altre province per seppellire i loro cari, con costi non indifferenti.
“Tutto questo perché essendo bloccata la ricongiunzione dei resti ed essendo così impossibile effettuare gli spurghi anche chi ha fatto sacrifici per potersi assicurare una casa dopo la morte, la tomba di famiglia, non può essere tumulato e deve restare a giacere tra le merde di piccione, la spazzatura, il fetore mentre ai propri cari non resta altro che il proprio dolore e nessun luogo dove poter piangere i propri defunti” scrive Marilena Sansone, figlia di una defunta.
di Antonio Melita – EmmeReports