Sabato 11 luglio alle ore 17 in piazza Verdi a Palermo, manifestazione contro la proposta di legge “Scalfarotto-Zan” sulla “omotransfobia”.
Il dipartimento provinciale Palermo di Fratelli d’Italia Pari opportunità, famiglia e valori non negoziabili ha deciso di aderire all’iniziativa promossa dal movimento pro famiglia intitolata #RestiamoLiberi e sarà presente, senza simboli di partito.
“Riteniamo doveroso scendere in piazza per dimostrare il nostro dissenso ad una proposta di legge che riteniamo un serio pericolo per la libertà d’espressione, in quanto introduce una nuova fattispecie di reato, quello di omofobia, che non ha definizione legislativa precisa. Il nostro ordinamento già prevede ogni tipo di tutela contro qualsiasi attentato alla persona, e temiamo che ciò sia un tentativo di mettere a tacere qualsiasi pensiero che non sia in linea con l’ideologia Lgbt” dicono Raoul Russo, portavoce provinciale FdI, e Fabio Aiello, responsabile provinciale dipartimento pari opportunità, famiglia e valori non negoziabili.
“Vogliamo poter continuare a sostenere che un bambino ha diritto ad avere una mamma e un papà e che la famiglia è quella composta da un uomo e una donna senza dover rischiare il carcere. Per questi motivi sabato saremo in piazza a fianco del movimento pro-vita e di tutti coloro che amano e difendono la libertà” concludono Raoul Russo e Fabio Aiello.
Saranno presenti, domani in piazza a Palermo, anche gli aderenti al movimento Cristiani per l’Italia.
“L’iniziativa, nel rispetto delle misure di distanziamento sociale e di sicurezza sanitaria, sarà contemporaneamente proposta in altre 100 piazze italiane, per manifestare il dissenso verso questo nuovo reato di opinione contro coloro che promuovono il diritto naturale di ogni bambino ad avere un padre e una madre, o che semplicemente si riconoscono nel principio dell’identità sessuata biologica e non in quello della variegata ‘identità di genere’, che basandosi sull’auto-percezione, comprende oltre 50 definizioni” affermano Cristiani per l’Italia.
“Una mobilitazione che nasce dal basso da tutte le associazioni e i singoli cittadini che hanno a cuore la libertà e la democrazia nel nostro Paese. Non saranno presenti bandiere denominazionali. Tutto questo avviene, malgrado, nell’ordinamento italiano non ci sia alcun vuoto normativo che ostacoli la repressione e la sanzione di atti discriminatori o violenti, contro le persone, sulla base del loro orientamento sessuale: la pari dignità, di tutti i cittadini, è infatti riconosciuta pienamente dall’articolo 3 della Costituzione e sanzionata dall’articolo 61 del Codice Penale, laddove viene infranta”.
“La legge bavaglio Zan è dunque inutile, anzi pericolosa, figlia di una visione ideologica tesa ad impedire l’agibilità politica di milioni di italiani che si riconoscono nella visione della famiglia naturale, come delineata nella Costituzione” concludono i Cristiani per l’Italia.
di Redazione – EmmeReports