In centinaia hanno partecipato alla manifestazione nazionale #RestiamoLiberi, sabato 11 luglio a Palermo, per dire No al nuovo DDL contro l’omotransfobia.
“Le leggi per punire severamente chi pratica violenza sono già presenti nel nostro sistema giuridico. Bisogna attivarsi per farle rispettare e attuare. Il nuovo DDL, nel cercare di fare del bene, finirebbe per togliere la libertà di pensiero, di opinione e parola. L’Italia è un paese civile e democratico, e tale deve restare” affermano dal movimento Cristiani per l’Italia.

Il testo è stato depositato il 30 giugno dal deputato del Partito Democratico, Alessandro Zan e i manifestanti ritengono che, nel pieno di una crisi economica e sociale senza precedenti, non sia una priorità l’approvazione della legge sulla omotransfobia.
“Sarà possibile per un genitore fare in modo che il figlio non partecipi ad attività scolastiche organizzati da realtà LGBT? Sarà ancora possibile per un sacerdote citare pubblicamente la dottrina cristiana, sul matrimonio e sulla sessualità, e insegnarla?” domanda chi si oppone al DDL Zan.
“Ecco perché ci siamo alzati in piedi. Lo abbiamo fatto in silenzio, a distanza di un metro, leggendo un libro o altro per dire che nessuna legge può zittire le nostre coscienze. Siamo qui a Palermo, ma questa manifestazione si svolge in tantissime altre città italiane, perché c’è un popolo che si sta risvegliando e che non è disposto a restare indifferente mentre la libertà viene minata nel nostro paese” continuano i Cristiani per l’Italia.

“Non risponderemo ad alcun tipo di provocazione, per gestire le quali è stato presente un piccolo servizio d’ordine. Ma non risponderemo, perché siamo qui in piazza anche per chi non ha capito la portata liberticida di questa legge e il momento cruciale che stiamo vivendo ora. Liberi di pensare, di educare, liberi di esprimerci, di professare il nostro credo, liberi di dire no ad una legge bavaglio” concludono gli organizzatori di #RestiamoLiberi.
di Redazione – EmmeReports