Oggi presentiamo Bianca Beltramello, artista milanese, restauratrice d’abiti e costumista, intrisa di una cultura letteraria che lega intimamente la sua opera alla storia e all’immaginario del proprio universo culturale.
La sua presenza in Sicilia sembra cogliere il fascino e le suggestioni di questa terra millenaria dove l’elemento centrale era e resta l’uomo, seppur vestito nel corso del tempo dalle infinite fogge di culture contrastanti e apparentemente inconciliabili.
“Palermo – sottolinea l’Artista – è una città multiculturale e multietnica, un’affascinante mescolanza di elementi che convivono da secoli. Nella sua storia si sono sedimentate così tante culture da creare un ottimo esempio di dialogo interreligioso. Questa città, che si conferma un luogo d’incontro, è perfetta per ospitare la sede di una Biennale Internazionale di Arte Sacra e rispecchia pienamente la mia concezione di Arte, intesa come disciplina trasversale a ogni cultura e religione”.
Nella sua opera vi è un’accuratezza descrittiva che ricorda alcune opere del Mantegna, questi personaggi atemporali eppure calati, anche se sembra una contraddizione, in un preciso momento storico. Il suo dipingere affonda così profondamente le proprie radici nella nostra identità religiosa?
Credo di sì. L’arte visuale è per me una vocazione. La fede, a sua volta, è una vocazione; per questo l’arte sacra si è configurata come il mio naturale ambito espressivo. L’iconografia classica cattolica è ricchissima di interpretazioni artistiche, di momenti di accettazione, rassegnazione e martirio ma anche di estasi, beatitudine e glorificazione.
Nelle mie opere individuo e sviluppo proprio questa ricerca interiore dell’umano in rapporto al divino, che si esprime tramite un gioco metaforico e dualistico di valori e miserie, di santità e dannazione, di carnale e ultraterreno. Questa tensione rappresenta anche il rapporto dinamico tra il tempo di Dio, lineare e orientato, e il momento dell’uomo, caotico e disorientato. Una relazione complessa, un punto dello spazio e del tempo in cui immanente e trascendente si incrociano.
Come ci insegna Santa Marta: Il cristiano sa vivere nel tempo, perché il momento è dell’uomo, il tempo è di Dio.
Perché è importante partecipare a questa Biennale?
BIAS mi ha permesso di trovare uno spazio in cui esporre le mie introspezioni intellettive e mistiche, uno spazio che raramente viene concesso nella società contemporanea. Con BIAS possiamo ritrovare il tempo di guardare dentro noi stessi, ci troviamo in uno spazio che – pur non essendo religioso -improvvisamente lo diventa.
L’incontro tra Dio e l’uomo, tra un tempo dato e un tempo ricevuto è l’incontro tra temporale ed eterno, legato dal gioco del caos; ma del resto nell’arte, come scrisse Nietzsche: Bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante.

Bianca Beltramello a BIAS 2020 Palermo Loggiato San Bartolomeo fino al 12 settembre 2020
di Massimiliano Reggiani – EmmeReports