In centinaia, da tutta la Sicilia, hanno partecipato al corteo, partito da contrada Ulmo, per manifestare con il sistema satellitare americano Muos.
Il corteo, attraverso la via che costeggia la base statunitense, si è diretto poi verso il cancello centrale dove ad attenderlo c’era un importante schieramento di polizia.
Si sono registrati vari lanci di lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine per evitare che i manifestanti potessero entrare all’interno della base come avvenuto in alcune precedenti manifestazioni.

“Davanti a quel cancello c’era due parti opposte: da un lato la polizia dello Stato italiano che con il suo apparato militare difende gli americani e la loro presenza che distrugge e devasta la nostra terra; da un altro lato c’eravamo noi che facciamo paura e che abbiamo fatto sentire la nostra giusta pressione” sono le parole di una militante del centro sociale ExKarcere di Palermo durante l’intervento alla fine del corteo.
“I loro lacrimogeni li raccoglieremo sempre da terra, e come fatto oggi, li lanceremo indietro ogni volta che sarà necessario” ha concluso la militante del centro sociale palermitano.
di Redazione – EmmeReports