I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno arrestato in flagranza di reato, per usura, un 37enne, originario di Catania e attualmente residente a Misterbianco.
Le investigazioni, effettuate dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Catania, sono iniziate a seguito di un controllo su strada nel capolouogo etneo, durante il quale l’uomo, trovato in compagnia di un imprenditore catanese, è stato trovato in possesso di 1550 euro in contanti, in merito ai quali ha fornito notizie contraddittorie.
Durante la perquisizione dell’abitazione del 37enne catanese, svolta dalle unità specializzate del G.I.C.O. di Catania, sono stati rinvenuti 13 mila euro in contanti, 2 assegni bancari per complessivi 2000 euro oltre che “pizzini”, telefoni cellulari e schede prepagate.
È stata così svelata una attività di prestito ad usura che vedeva come vittima l’imprenditore, attivo nel settore della ristorazione e gestore di un centro scommesse, che una volta ricevuto 1000 euro aveva l’obbligo di restituire, nell’arco di 14 settimane, 1400 euro, con l’applicazione di un tasso d’interesse usurario superiore al 100% su base annua.
L’usuraio, figlio di un affiliato a “Cosa nostra” attualmente detenuto, aveva anche minacciato l’imprenditore di gravi ritorsioni nel caso di mancata restituzione della somma prestata.
Il 37enne è stato arrestato in flagranza di reato per usura, aggravata dal metodo mafioso, avendo anche approfittato dello stato di bisogno dell’imprenditore.
di Redazione – EmmeReports