Fervono i preparativi per l’inizio del Giro d’Italia 2020, edizione numero 103, che prenderà il via sabato 3 ottobre con la prima tappa Monreale-Palermo, una cronometro di 16 chilometri.
A Monreale, alcuni giorni fa, ha tenuto banco la polemica per le basole, all’uscita del celebre Arco degli Angeli, “asfaltate” perché ritenute pericolose, per la loro scivolosità, dai tecnici della RCS, società che organizza il Giro d’Italia.
“Il bitume è stato steso sopra un telo sintetico per proteggere la pavimentazione storica. Dopo il Giro verrà rimosso insieme alla copertura sintetica” ha ribadito il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono smorzando quindi sul nascere le polemiche.
Situazione completamente diversa è quella che si presenterà ai corridori per le strade “accidentate” di Palermo.
I lavori “last minute” di cui si sta occupando la RAP difficilmente riusciranno a riparare quei tratti di strada che costituiranno quindi ulteriori insidie per i corridori impegnati in una gara veloce come è quella a cronometro.
Stamani il team di Israele, scendendo da Monreale, ha potuto notare come, ad esempio, lungo Corso Calatafimi il manto stradale non sia per nulla agevole.
Questione, quella del manto stradale, sollevata dalla consigliera comunale Giulia Argiroffi, del gruppo OSO, che ha scritto sulla sua pagina Facebook: “La tappa palermitana del Giro d’Italia è da mesi fissata per il 3 ottobre. Ovviamente il manto stradale andava rifatto (!!!) lungo tutto il percorso, ma il Comune ci ha pensato solo il 18 settembre! purtroppo è troppo tardi…”
Ancora poche ore, quindi, per scongiurare una brutta figura a livello internazionale paventata in maniera colorita (ma veritiera) dalla consigliera Giulia Argiroffi.
di Antonio Melita – EmmeReports