Oggi pomeriggio, davanti la Prefettura di Palermo, alcuni insegnanti precari e i loro rappresentanti sindacali hanno dato vita ad un sit-in in adesione alla mobilitazione nazionale indetta da FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, RUA, SNALS, CONFSAL, GILDA, UNAMS contro lo svolgimento dei concorsi in “piena pandemia”.
“Sono qui per dare un segnale, perché in quanto docente precaria e specializzanda sul sostegno, sento giornalmente i miei diritti inascoltati e lesi. Nel nostro Paese non si dà assolutamente ascolto alle istanze di chi insegna ed è fondamentale fin da subito assumere una posizione netta come lavoratori e lavoratrici della conoscenza e della scuola” ha affermato Simona Valenti, giovane insegnante precaria di storia e specializzata nel sostegno.
La protesta è nata dopo la decisione del Governo di avviare, in un contesto di emergenza sanitaria, lo svolgimento delle prove del concorso straordinario e, a seguire, di un maxi-concorso con oltre 500 mila candidati.
La richiesta dei Sindacati, per coprire subito i vuoti di organico, è quella di stabilizzare con una prova orale e una valutazione dei titoli le migliaia di docenti che da diversi anni, occupano quegli stessi posti.
“Protestiamo contro una follia del Ministero, ovvero quella di fare un concorso in piena pandemia, spostando docenti per tutta Italia. Noi siamo convinti che fare un concorso per titoli, valorizzando l’esperienza già acquisita negli anni dagli insegnati precari, era una proposta di buon senso e non una scorciatoia, soprattutto nella situazione emergenziale in cui stiamo vivendo” ha dichiarato Fabio Cirino, segretario generale della FLC CGIL di Palermo. “Un atto di buon senso che avrebbe consentito di coprire le cattedre vuote con i docenti precari, ritenuti validi per insegnare, ma non altrettanto per essere stabilizzati!” ha aggiunto Cirino.
“Dopo una estate molto difficile da tutti i punti di vista, il Ministero ci ha messo in grande difficoltà per quanto riguarda le assunzioni dei docenti di ruolo, con procedure stranissime, per cui molti posti non sono stati assegnati pur essendo stati autorizzati dal MEF e in presenza di candidati” ha dichiarato Gaspare Papa di GILDA insegnanti.
“L’eccessiva approssimazione con cui sono state compilate le cosiddette nuove graduatorie GPS provinciali per le supplenze ha comportato una mole enorme di errori inevitabili data la fretta con cui si è voluto utilizzare questa nuova piattaforma, non sufficientemente testata. Un’altra criticità è stata quella di pubblicare le graduatorie definitive e non provvisorie, escludendo, in questo modo, eventuali reclami, se non al TAR o al Presidente della Repubblica” ha aggiunto Papa.
“Siamo contrari allo svolgimento dei concorsi in un periodo di pandemia, perché molti colleghi, magari in quarantena, potrebbero non avere l’opportunità di partecipare. Basterebbe svolgere una selezione per titoli e una prova orale finale, dando, con l’immissione in ruolo, stabilità e serenità ai tanti colleghi che svolgono il loro servizio nelle scuole” ha affermato Vito Cassata della CISL Scuola Palermo.
“Vogliamo protestare contro il ministro che continua con questi concorsi in cui è obbligatoria la presenza, in questo momento particolare in cui i casi di Covid-19 stanno esplodendo in tutte le regioni. Pensiamo che si poteva evitare il concorso, immettendo nei ruoli, gli insegnanti precari, valutandone i titoli” ha dichiarato Claudio Parasporo, di UIL Scuola Palermo.
di Francesco Militello Mirto – EmmeReports