di Benvenuto Caminiti – EmmeReports
Netta vittoria del Palermo contro la Casertana, dominata in lungo e in largo ma graziata troppe volte, così da buscarne solo due, e potevano essere almeno cinque.
E’ proprio questo il limite del Palermo: raccoglie sempre molto meno di quel che semina.
E se lo spreco è indolore contro un avversario tenace ma modesto come la Casertana, certo così potrà non essere contro la Vibonese in trasferta domenica prossima e il 23 pomeriggio al “Barbera” contro il fortissimo Bari.
Ma c’è chi obietta: “Sì, però mancava Saraniti, il centravanti titolare”… Ma questa non è una buona “scusa”perché chi l’ha sostituito ha fatto per intero la sua parte e segnato il gol del 2-0 con un perentorio colpo di testa.
La verità è che il 4-2-3-1 di Boscaglia è bello a vedersi perché con il suo atteggiamento offensivo e le folate degli esterni, super impegnati lungo le fasce, sia in fase difensiva ma, soprattutto, in fase d’attacco, regala sempre forti emozioni.
Insomma, è un sistema di gioco spettacolare che, però, esige interpreti ad hoc, ovvero due corridori dai polmoni come mantici sugli esterni e due registi disposti uno davanti all’altro più che uno accanto all’altro: formula imprescindibile se, oltre al bel gioco, puntiamo anche a portarci via i tre punti.
Ecco, l’importanza decisiva nello schema prediletto da Boscaglia: molto dipende dai due terzini, che devono supportare alacremente i due esterni offensivi e, al contempo, restare… Due terzini. Compito gravoso e delicato, insieme, che comunque sia Crivello, sulla sinistra che Accardi, sulla destra quest’oggi hanno eseguito brillantemente… Toh, sono i due palermitani in campo e si battono come leoni: si vede che la sentono bruciare la maglia sulla pelle.
Il capitano già lo conoscevamo, quello è il suo ruolo, lo ha tenuto sempre con grande dignità in serie B col Frosinone, perché mai, dunque, non dovrebbe farlo in serie C, specie con indosso i colori della squadra della sua città natale?
Accardi, poi, sta mettendo a tacere i tanti sapientoni che credono di saper tutto di lui e invece… E’ tutto quello che sanno (Oscar Wilde, cit); dicono che è scarso, che la serie C è già troppo per lui, infatti – dicono sempre quegli scienziati – Boscaglia lo tiene sempre di riserva.
Di riserva?… Sarà, ma non posso credere che il mister si lasci influenzare da certi chiacchierii da bar, tant’è vero che, ora da centrale ora da esterno basso, quando serve lui lo chiama sempre.
E oggi Accardi, per me – ma è solo la mia modesta opinione – è stato il migliore in campo: lo vedevi artigliare le caviglie del vecchio ma mai domo Cataldo e subito dopo proporsi lungo l’out e duettare con Kanoute. E L’avete visto tutti – anche i soloni che dicono ch’è scarso – battere di testa nei primi dieci minuti di partita e impegnare duramente il bravo numero 1 ospite.
E qui chiudo il capitolo Accardi perché non vorrei che qualcuno avesse la geniale pensata che io e Accardi… Siemu cumpari r’anello.
Chiudo con un plauso sinceri ai due ex primavera del Torino, Rauti e Lucca, un gol ciascuno, uno più bello dell’altro e un futuro roseo davanti.
Sarebbe un peccato non far di tutto per trattenerli in rosa anche per la prossima stagione.
foto di Antonio Melita e Francesco Militello Mirto – EmmeReports