di Benvenuto Caminiti – EmmeReports
“No, non ci ho pensato due volte! – dichiara il giorno dopo con quel suo faccione rubicondo e lo sguardo mansueto dell’uomo perennemente in pace con se stesso – Quando, al rientro da Viterbo, all’aeroporto di Fiumicino i dirigenti mi chiesero se volevo prendere io il posto di Boscaglia, ho accettato subito, di slancio… Sono un professionista e non ho avuto la minima esitazione!”.
Così, nell’ultima sera di febbraio, dopo l’ultima amara sconfitta del Palermo, Giacomo Filippi, che, dal 2009, prima da giocatore e poi da “vice” era stato solo un subalterno di mister Boscaglia, diventava, dopo un rapido approccio coi dirigenti, l’allenatore del Palermo. E quella era la sua prima volta da tecnico, lui di Partinico e subito, alla prima partita del suo nuovo mandato, gli capitava non una partita difficile, impegnativa, insidiosa, come le altre. No: gli capitava nientemeno che IL DERBY col Catania, che, per i tifosi di entrambe le squadre, rappresenta la “madre dio tutte le partite”, l’unica che “si deve vincere”.
C’era da sentirsi tremare le gambe e pulsare forte il sangue nelle vene, invece lui, Filippi, alla proposta dei dirigenti rosanero, con un sorriso, lieve come una carezza, ha subito risposto, forte e chiaro: “Sì, accetto!”.
“Ma si rende conto, mister – gli ha chiesto uno dei cronisti presenti – che quella contro il Catania non è solo UNA partita, ma LA partita?”.
“E vuole che non lo sappia? Sono di Partinico, e so cosa è il DERBY, e proprio per questo mi sento pronto e, ancor di più, onorato di allenare il Palermo!”.
Il tutto col tono pacato e serafico di chi la sa lunga o, comunque, dispone di un invidiabile self control.
Una patata bollente tra le mani ma lui, Filippi, non ha battuto ciglio, anzi, ha subito affondato le sue mani “dentro” la squadra, debuttando con un inedito 3-4-3 che, ad occhio appariva un po’ troppo sbilanciato; insomma, sembrava niente più che un azzardo: in trasferta (sia pure in tempi Covid, ma sempre trasferta è) qualsiasi altro allenatore di una squadra, per altro in crisi come la sua, sarebbe partito con la… coda tra le gambe… Ma lui no. Lui, annunciandolo già alla vigilia, ha parlato di “ragazzi vogliosi, decisi a vender cara la pelle; di squadra compatta e decisa, di partita da fare e non da subire!”.
Insomma, Giacomo Filippi era già convinto che a Catania si sarebbe giocato solo per vincere. E nemmeno l’espulsione di Marconi alla mezzora del primo tempo, gli ha insinuato nella testa la paura di perdere; ha lasciato immutato lo schieramento, mentre tutti ci chiedevamo perché non facesse il cambio che da quando esiste il calcio si fa in casi come quello: fuori un attaccante e dentro un difensore.
E, nella ripresa, ha… rincarato la dose perché, già al 15’, mentre il Catania assediava furiosamente l’area rosanero, ha messo dentro capitan Santana… e già tutti noi, poveri cronisti a pensare: “ma questo è fuori di testa, siamo tutti schiacciati in area, dobbiamo difendere il fortino e lui fa uscire un ragazzo di talento come Silipo…”.
Insomma, per tutti noi, quello era nient’altro che l’ennesimo azzardo di mister Filippi… e invece proprio Santana, con un guizzo dei suoi, uno stop di petto e un destro saettante ha messo all’incrocio dei pali il gol della vittoria.
E ora, a bocce ferme, ci rimangiamo tutti i cattivi pensieri avuti su di lui, su questo allenatore esordiente dal faccione rubicondo che parla più coi suoi occhi mansueti che con parole forbite e gli facciamo tanti complimenti, dentro i quali come tanti: “Perdonami!”, gli confessiamo di aver fortemente dubitato di lui.
IL TABELLINO:
CATANIA (3-4-2-1): Confente; Silvestri, Giosa, Sales (62′ Rosaia), Calapai (78′ Albertini), Dall’Oglio, Welbeck (62′ Di Piazza), Pinto (71′ Manneh), Golfo (78′ Reginaldo), Russotto, Sarao. A disposizione: Santurro, Claiton, Maldonado, Izco, Volpe, Vrikkis. Allenatore Raffaele.
PALERMO (3-4-2-1): Pelagotti, Somma, Palazzi (80′ Peretti), Marconi, Accardi, Luperini, De Rose, Valente (54′ Crivello), Silipo (54′ Santana), Floriano (62′ Broh), Lucca. A disposizione: Fallani, Marong, Martin, Rauti. Allenatore Filippi.
ARBITRO: Marcenaro di Genova (Ceccon-Cataldo).
MARCATORI: 60′ Santana
NOTE: ammoniti Sarao, Marconi, Sales, Pinto, Santana, Pelagotti, Accardi. Al 36′ espulso Marconi per doppia ammonizione.
foto Palermo FC