Un Primo Maggio “alternativo” a quello che, seppur in forma ridotta, è stato celebrato a Portella della Ginestra dalla CGIL.
A Piazza Verdi hanno partecipato al sit-in con “microfono aperto” Slai cobas per il sindacato di classe, USB, lavoratori dello Spettacolo, Federazione Anarchica Siciliana, Nastrini, Potere Al Popolo, Partito Comunista Italiano e Partito Comunista dei Lavoratori.
“Padroni e governo scaricano la crisi e la pandemia sui lavoratori e le masse popolari, per i loro profitti vogliono il massimo sfruttamento e la cancellazione dei diritti, continuando a mettere a rischio la salute” affermano dallo Slai cobas che contesta come nulla di sostanziale viene fatto per chi, impoverito anche dalla pandemia, vede quotidianamente lo spettro della disoccupazione e della precarietà.
A fare i conti della crisi del lavoro è Potere Al Popolo di Palermo che ricorda come 470.000 lavoratrici e lavoratori, nonostante l’attuale blocco dei licenziamenti abbiano perso il posto di lavoro solamente nei primi 9 mesi del 2020.
“Le donne e i migranti, sotto la minaccia di revoca del permesso di soggiorno (attraverso politiche razziste), sono tra le categorie maggiormente penalizzate; aumenta a dismisura la precarietà e la disoccupazione. Di contro, le giuste e legittime lotte in difesa del lavoro, dei diritti basilari (sociali, politici…) vengono represse dai governi borghesi” sottolineano da Potere Al Popolo.
“Chi ci governa non è per nulla interessato a comprendere e risolvere le faglie del suo proprio sistema. Chi ci governa non ha neanche avuto l’onestà politica di cogliere il Recovery Plan come occasione per uscire da un modello fondato su sfruttamento e precarietà. Usare quei fondi per stabilizzazioni, assunzioni, investimenti sulla tutela e la sicurezza sarebbe stata cosa buona e giusta. Ma le cose buone e giuste abbiamo imparato da tempo a prendercele da soli e da sole” contestano i militanti della USB secondo cui “è necessario costruire la solidarietà nelle lotte, ripensare alla nostra storia del movimento dei lavoratori e delle lavoratrici per immaginare nuove traiettorie”.
Presenti anche gli anarchici della Federazione Anarchica Siciliana e dell’Assemblea Anarchica Palermitana che hanno ricordato come il Primo Maggio sia nato “scomunicato, sovversivo, internazionale, perché muoveva dalla consapevolezza che un’offesa fatta ad una persona o ad una classe in un qualsiasi Paese del Mondo rappresentasse un’offesa fatta a tutti”.
“Oggi è necessario riprendere lo spirito internazionalista del Primo Maggio ed il suo carattere sovvertitore del sistema più brutale che li esseri umani, gli animali e l’ambiente, avessero mai conosciuto, quello statale e capitalistico, per cercare di bloccare la corsa senza freni alla distruzione della vita sulla Terra” concludono gli anarchici.
di Antonio Melita – EmmeReports