Sono gli anni ’70, i Procol Harum suonano “A Salty Dog”, termina un’altra puntata di “Avventura”, un programma di punta della Rai che parla di esplorazioni, natura, popolazioni diverse, scoperte archeologiche e scientifiche, tantissime ragazze e ragazzi restano incollati allo schermo, tra questi anche Sergio Davì, che comincia a sognare guardando i documentari realizzati dai giornalisti Bruno Modugno e Mino d’Amato.
“Da bambino guardavo Avventura che andava in onda sulla Rai, come sigla finale aveva una canzone dei Procol Harum. Parlava di comandanti e delle loro storie”, ci ha raccontato Sergio Davì, gommonauta esperto di navigazione oceanica che questa mattina ha presentato al Marina Arenella di Palermo la sua nuova impresa. “Mi sono incuriosito guardando anche Jacques Cousteau, le foto e i documentari di Folco Quilici. Da allora sono sempre stato un sognatore. Mi sono inventato questo personale modo di sognare e mi fa piacere che vivo le avventure che nel frattempo le vivono anche gli altri”.
Di sogni Sergio Davì ne ha ancora tantissimi, ma essendo un uomo di mare è anche scaramantico, quindi non ne parla: “Se tu apri il cassetto dei miei sogni, è talmente pieno che sembra quello di Harry Potter. I miei sogni sono tanti, penso, rifletto e magari qualcosa verrà fuori!”. Il gommonauta palermitano è riuscito a trasformare i suoi sogni di bambino in realtà, diventando anche lui un esploratore. E proprio quei sogni lo portano a navigare tra i Mari del Nord o tra gli oceani Atlantico e Pacifico.
Quest’anno, invece, Sergio Davì ci farà sognare tra luoghi romantici del versante tirrenico del mar Mediterraneo, un tour di circa un mese e mezzo che si svolgerà in autunno con partenza dal Salone Nautico di Genova (sponsor della manifestazione insieme ad altri importanti brand internazionali) e destinazione finale Palermo, lungo un’affascinante rotta passante per l’arcipelago toscano, la Sardegna, le isole minori della Sicilia e la Campania.
“Parliamo di patrimonio, parliamo di territorio, è un giro romantico nel Tirreno che toccherà circa quattordici fari, partendo dalla lanterna di Genova, per poi finire a Palermo, toccando le più importanti città del Tirreno, da Cagliari a Napoli”, ha spiegato Davì durante la presentazione del tour Fari d’Italia RIB Experience. “É una riscoperta di qualcosa che fin da bambini ha incuriositi tutti noi, il faro, il suo mistero, che per tutti i navigatori è sempre qualcosa che ti riporta a casa”.
La Fari d’Italia RIB Experience intende promuovere e valorizzare il patrimonio faristico italiano, partendo da una prima selezione di siti, al fine di sensibilizzare la collettività intera ad assumere consapevolezza per una fruizione sempre più sostenibile degli ecosistemi e dei patrimoni paesaggistici e monumentali.
Ad affiancare tale progetto, destinato alla produzione di materiali audiovisivi per la televisione ed il web, non solo importanti brand internazionali ma anche partner istituzionali che ne sposano gli obiettivi di valorizzazione culturale e di tutela ambientale. Tra essi grandi istituzioni come la Regione Sicilia attraverso l’Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, il Comune e la Città Metropolitana di Palermo, l’Università degli Studi di Palermo, Confindustria Nautica, Assonautica Italiana e Rotary Club Distretto 2110. Nel corso di alcune tappe Sergio Davì incontrerà alcune organizzazioni scolastiche per confrontarsi con i più giovani sui temi della sostenibilità, della tutela ambientale ma anche della salvaguardia e promozione delle tradizioni e della cultura.
“La voglia di fare qualcosa di più piccolo, di diverso, qualcosa legato al nostro territorio e quindi all’Italia, qualcosa che mi riporta un po’ a casa, che pensavo mi occupasse meno tempo ma, nella realtà, mi occuperà tanto quanto un’avventura all’estero. Sono contento di fare questo progetto italiano”, ha dichiarato il gommonauta palermitano.
Il tour si compirà a bordo dell’ormai noto Aretusa Explorer, il gommone Nuova Jolly Prince 38 cc motorizzato con due fuoribordo Suzuki DF300B ed equipaggiato con elettronica di bordo top di gamma a marchio Simrad (Navico Group), protagonista dell’ultima avventura transoceanica di 10,000 miglia nautiche da Palermo a Los Angeles compiuta nel maggio 2022.
“Il sodalizio con Sergio dura da più di dieci anni, lo abbiamo accompagnato in ogni sfida e quella presentata oggi è molto interessante, innanzitutto perché ci fa vedere le bellezze dei luoghi dove si trovano i fari, spesso dimenticati e perché ha una finalità scientifica, perché ci permette anche di monitorare la salute del nostro mare, come già fatto nei raid precedenti, prelevando campioni d’acqua nelle varie località per verificare lo stato di salute del mare, in che modo questo riesce a sopportare la presenza dell’uomo, che sempre più inquina la fauna e la flora marittima”, ha spiegato il Direttore Moto e Marine di Suzuki Italia Paolo Ilariuzzi. “I nostri motori, le nostre auto, le nostre moto sono pensate per ridurre al massimo l’impatto inquinante sull’atmosfera e lo facciamo anche a livello di produzione, perché abbiamo fabbriche che producono grazie all’energia green, eolica e solare. Abbiamo ridotto quasi eliminando completamente l’uso della plastica negli imballaggi, proprio perché pensiamo che ognuno di noi e le aziende come Suzuki in particolare possano dare un contributo importante per l’ambiente proprio per andare a migliorare quelle che sono le condizioni dei nostri mari e dei nostri territori”.
Dopo la conferenza stampa, moderata da Sergio Davì e Dionisia Bellavista, che ha visto tra i suoi relatori il Direttore Moto e Marine di Suzuki Italia Paolo Ilariuzzi, il General Manager del Marina Arenella Marco Acierno, il General Manager di Nuova Jolly Marine Teo Aiello, è stata offerta l’opportunità d’imbarcarsi sull’Aretusa Explorer per rilasciare in mare a qualche miglio dalla costa, la tartaruga Suzzi, soccorsa e assistita dal C.Re.Ta.M.(Centro di Referenza Nazionale sul Benessere, Monitoraggio e Diagnostica delle Malattie delle Tartarughe Marine), eccellenza dell’IZS Sicilia. Il potente gommone di Sergio Davì è stato scortato da un’unità navale della Guardia Costiera di Palermo e dalla barca di Lisca Bianca.
Di Francesco Militello Mirto e Victoria Herranz – EmmeReports