Nel giorno in cui 76 persone, a bordo della nave Open Arms, prese dalla disperazione si sono gettate in mare, a Palermo è stata organizzata una manifestazione di solidarietà e di sostegno a tutte le ONG che, nel Mediterraneo, sono impegnate nelle attività di soccorso.
Il sit-in, che si è svolto davanti al Teatro Massimo, è stato organizzato dal Forum Antirazzista Palermo, Stra Vox, Ikenga Voice of the world, Mediterranea Saving Humans e Amnesty International Sicilia.
“La gente si butta dalle navi, non ce la fa più! Le ONG, che salvano vite in mare, vengono tenute in ostaggio davanti ai porti chiusi dallo Stato italiano” ad affermarlo al megafono è Francesca Leone di Mediterranea Saving Humans.
“Non è più sostenibile tenere la gente in queste condizioni, ci sono palesi violazioni dei diritti umani, c’è la responsabilità dell’Unione Europea e dello Stato italiano che continua a finanziare la Libia e a tenere i porti chiusi” continua l’attivista di Mediterranea Saving Humans che ricorda le 27 persone salvate dalla petroliera Maersk Etienne, tenute 38 giorni a bordo per il rifiuto da parte di Malta di assegnare un porto sicuro.
Nel ricordare che il prossimo 3 ottobre è la giornata mondiale di commemorazione delle vittime di immigrazione in mare, Francesca Leone invita a rivendicare l’umanità, la dignità e la libertà per tutte le persone che fuggono dalle proprie case e dai propri Paesi.
“La Mare Jonio spera di tornare presto nel Mediterraneo perché nel frattempo continuano a morire a centinaia anche nei campi di detenzione. Dobbiamo stare attenti e tenere gli occhi aperti perché mentre ci distraiamo centinaia di migliaia di persone, donne e bambini, muoiono privati dai loro diritti” conclude Francesca Leone di Mediterranea Saving Humans.
di Antonio Melita – EmmeReports