di Benvenuto Caminiti – EmmeReports
C’è voluto l’esterno in scivolata di Luperini, arrembante dalla sinistra, ad un soffio dal 90’, per scardinare il catenaccione ordito da Eziolino Capuano e dal suo manipolo di pedatori sporchi brutti e cattivi.
Metaforicamente, e non solo.
Alle belle e forbite chiacchiere della vigilia del mister potentino, ha fatto riscontro un atteggiamento in campo da calcio di altri tempi, che non esito a definire “anticalcio”: dieci giocatori rinserrati dentro l’area di rigore (trasformata in un fortino) votati a distruggere e mai, neanche per caso, a costruire un’azione purchessia di gioco manovrato.
Il Palermo si è lasciato irretire per un tempo dall’ostruzionismo “scientifico” dei rossoblù (oggi in completa divisa bianca), che coprivano bene le fasce, marcando a uomo come si usava, appunto, nel calcio antidiluviano, in ossequio all’antico principio del “Prima non prenderle”.
Mettici pure la cattiva giornata di Kanoute e la lentezza di Broh nel suggerire trame offensive per realizzare come mai nel primo tempo Marcone, portiere ospite, non abbia avuto bisogno neanche di sporcarsi i guantoni: uno 0-0 squallido da sbadigli senza fine, che stava facendo dimenticare i progressi compiuti dal Palermo nelle ultime quattro partite.
Al duplice fischio dell’ottimo Bitonti di Bologna, credetemi, avevo il morale sotto i tacchi perché fin lì avevo visto solo errori marchiani, un agitarsi caotico e inutile e… Nessuno tiro in porta… E, non potendo rimproverare alcunché ai nostri ragazzi sotto il profilo dell’impegno e della corsa, mi son chiesto: “Continuando così, come la portiamo a casa questa vittoria?”…
Sono gli effetti nefasti di un Stadio senza tifosi: in pratica si gioca sempre in campo neutro e il cosiddetto dodicesimo uomo non esiste più. Per vincere le partite bisogna semplicemente essere più bravi, meritarselo, crederci fino all’ultimo. E così ha fatto il Palermo, rigenerato dai cambi, ancora una volta decisivi, operati nella ripresa da mister Boscaglia. Che può anche sbagliare qualcosa nel corso della partita ma, da quel bravo allenatore che è, riesce sempre a emendarsi dai suoi peccati d’approccio e cambiare il volto dell’incontro: al 52’, appena sette minuti dopo l’avvio della ripresa, ha fatto il doppio cambio, poi rivelatosi determinante: fuori Kanoute e Broh e dentro, rispettivamente, Silipo e Luperini.
E sono stati proprio loro due a confezionare l’irresistibile manovra che ha portato al gol della vittoria: ennesimo spunto vincente di Silipo sulla fascia destra, un paio di avversari per le terre, cross lungo sul secondo palo, dove si avventa come un falco Luperini, che, come già detto, in scivolata mette dentro.
Una vittoria sofferta ma strameritata perché nella ripresa il Palermo poteva straripare, e se non ci è riuscito è stato solo perché Marcone si è superato in almeno cinque occasioni: su Saraniti, due volte, un’altra su Silipo, poi su colpo di testa ravvicinato di Lucca e, infine, su un destro schioccante dal vertice dell’area di Odjer: tutti interventi prodigiosi, chiamarli “paratone” sarebbe perfino riduttivo. E dire che alla vigilia tutte le fonti di parte potentina davano a guardia dei pali il giovanissimo (18 anni) Brescia.
Vincere soffrendo dà più gusto alla vittoria ed è come una carezza a chi scende in campo per giocarsela comunque e contro chiunque. Come non ha fatto il Potenza di Eziolino Capuano. Che gli serva da lezione, perché se vuole salvarsi pensare solo a distruggere il gioco dell’avversario non paga (quasi) mai.
Il Palermo cresce di partita in partita, sta acquistando ormai la sua vera identità, che è quella di una squadra votata al bel calcio. E che, una volta al completo – come non è mai stata finora – può ben competere per i vertici della classifica. Gli innesti di oggi di Silipo e Luperini, fin qui forzatamente lontani dal campo, spalancano alla squadra di Boscaglia orizzonti di gloria.
IL TABELLINO:
PALERMO (4-2-3-1): Pelagotti, Almici, Peretti (46′ Accardi), Marconi, Crivello, Odjer, Broh (53′ Luperini), Kanoutè (54′ Silipo), Rauti (72′ Lucca), Floriano, Saraniti.
A disposizione: Fallani, Matranga, Doda, Lancini, Martin. Allenatore Boscaglia.
POTENZA (3-5-2): Marcone, Coccia, Boldor, Di Somma (85′ Spedalieri), Viteritti (81′ Negro), Coppola, Compagnon, Iuliano (76′ Fontana), Panico, Ricci, Volpe (46′ Sandri).
A disposizione: Santopadre, Brescia, Lauro, Romei, Iacullo, Lorusso. Allenatore Capuano.
ARBITRO: Bitonti di Bologna.
MARCATORI: 86′ Luperini
foto di Antonio Melita e Francesco Militello Mirto – EmmeReports
Sintesi perfetta, come sempre. Ed è meraviglioso sapere di poter ammirare la sua scrittura da questo blog. Per la cronaca, l’ho posto tra i preferiti, per averlo sotto mano con l’immediatezza di un “click”. Chapeau!