Presso l’Aula Bunker “Ucciardone” di Palermo, si è svolta la seconda Conferenza Operativa “OC-2”, organizzata dalla Direzione Investigativa Antimafia, con il supporto di Europol, nell’ambito del Progetto ONNET di finanziamento della Rete Operativa Antimafia – @ON.
Un evento che ha permesso di condividere strategie e informazioni per il contrasto della criminalità organizzata a livello europeo, in particolare quella di stampo mafioso. Obiettivo quello di riunire in un unico forum, gli organi decisionali tattico-strategici di alto livello delle forze di polizia e delle autorità giudiziarie degli stati membri dell’Unione Europea e dei Paesi che cooperano con Europol nel contrasto alle organizzazioni criminali a livello transnazionale.
La conferenza operativa, si è svolta alla presenza del presidente di Eurojust Ladislav Hamran, del procuratore capo della Procura Europea (EPPO), Laura Codruța Kövesi e del procuratore nazionale antimafia / antiterrorismo Federico Cafiero De Raho e dal Capo della Polizia di Stato, Lamberto Giannini, che ha sottolineato che “La partecipazione di noi tutti in questo luogo simbolico per la lotta alla criminalità organizzata, conferma l’importanza di un impegno comune nell’azione di prevenzione e contrasto, consapevoli che solo una risposta globale può essere efficace”. Presenti anche il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, il Comandante Generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana nonché i maggiori esperti europei di criminalità organizzata.
“La rete operativa antimafia @On, istituita nel 2014 in collaborazione con Europol, ha consentito di rafforzare la comunicazione e la cooperazione tra le forze di polizia nel contrasto della mafia, permettendo anche di entrare nell’aspetto economico dei gruppi criminali, che sono sempre più radicati nei sistemi affaristici e produttivi” ha continuato Giannini.
La Rete @ON, come ha spiegato il Capo della Polizia, ha consentito, in collaborazione con Europol, di rafforzare la cooperazione e la comunicazione tra le Forze di Polizia nel contrasto dei gruppi criminali di maggiore livello e mafia style, attraverso l’invio di investigatori specializzati in qualità di consulenti, un’attività quindi strettamente operativa e il potenziamento dello scambio di informazioni tramite il canale sicuro SIENA e ha permesso di sostenere le iniziative esistenti per migliorare l’approccio amministrativo nel campo della lotta al crimine organizzato e di tipo mafioso, anche ai fini dell’individuazione e del recupero dei beni illegalmente acquisiti dalle organizzazioni criminali.
“Le organizzazioni criminali hanno sviluppato una capacità di adeguamento alle trasformazioni geopolitiche e sociali con l’intento di insinuarsi sempre più nel mondo produttivo, sfruttando la situazione di difficoltà in cui versano imprenditori e commercianti a causa della pandemia” ha aggiunto il Capo della Polizia, che ha concluso dicendo che “In questa ottica il Dipartimento della pubblica sicurezza monitora con costanza ed efficacia il settore degli appalti pubblici, per evitare le infiltrazioni della criminalità organizzata e con l’intento di elevare sempre più la soglia della prevenzione. Emerge perciò l’importanza di una strategia comune nella lotta alla mafia e la necessità che questa avvenga in ambito di stretta cooperazione internazionale; solo questo può essere l’approccio vincente”.
Giannini ha spiegato che le organizzazioni criminali di tipo mafioso sono mutate nel tempo e adeguate al contesto implementando le loro reti e capacità relazionali sostituendo l’uso della violenza, con azioni corruttive e intimidatorie finalizzate a introdursi con sempre maggiore incisività nei sistemi affaristici e produttivi. La disponibilità di denaro proveniente dalle attività illecite, permette ai sodalizi di incidere sul mercato alterando le regole della libera concorrenza e deviando i processi decisionali pubblici in direzione degli interessi criminali.
La criminalità organizzata mafiosa ha dimostrato in questi anni, di mantenere la presa sulle aree di radicamento storico, attraverso il controllo del territorio e l’assoggettamento delle attività economiche e di infiltrarsi, al di fuori delle regioni di origine, nel tessuto economico-finanziario, attraverso gli strumenti dell’usura e dell’estorsione. “Facendo leva su queste caratteristiche, che i sodalizi criminali hanno sviluppato una capacità di adeguamento alle trasformazioni geo-politiche e alle trasformazioni sociali economiche e sanitarie, nell’intento di insinuarsi sempre più nel mondo produttivo, sfruttando, attraverso i meccanismi dell’usura, le situazioni di difficoltà in cui versano imprenditori e commercianti a causa della crisi e della mancanza di liquidità” ha affermato il Capo della Polizia.
Durante la conferenza operativa, come ha spiegato Giannini, è emersa l’importanza di una strategia comune di lotta comune alle mafie, che trova nella condivisione delle informazioni tra i diversi comparti, il necessario strumento per garantire un sistema efficace di prevenzione e contrasto del fenomeno criminale mafioso.
“Quello della collaborazione, in ambito nazionale e internazionale, è l’approccio vincente dei Sistemi-Paese che affrontano queste minacce di vario genere, anche quella del terrorismo che, in questi giorni, sembra poter riaffacciarsi in maniera più pericolosa” ha concluso Giannini.
Di Redazione – EmmeReports