A cinque giorni dalla sua scomparsa, si leggono in giro, commenti deplorevoli nei confronti del Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli che, ricordiamo, era un giornalista italiano.
Ma nessun rancore, noi non siamo questo. Odio, neppure a parlarne. Indifferenza così come si può essere indifferenti verso qualsiasi persona che non è degna neppure di un nostro sguardo. Ecco, questo dobbiamo provare noi tutti, cittadini europei, nei confronti Nicolaus Fest, eurodeputato dell’AFD, la formazione di estrema destra tedesca, che siede in Parlamento e che mostrando il lato peggiore dell’essere umano, ha esultato in una chat interna del partito per la scomparsa del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli.
“Finalmente questo bastardo se n’è andato”, ha scritto Fest in un gruppo WhatsApp. Lo riporta un’emittente tedesca che sostiene di avere lo screenshot del messaggio. Questo grand’uomo di Fest ha definito Sassoli “un antidemocratico, una vergogna per qualsiasi idea parlamentare”. Credo che in politica esistano gli avversari, certo ma non i nemici. Sostengo che in politica, soprattutto, l’essenza del confronto e se volete anche dello scontro di idee, esiste l’inevitabile rispetto per chi sostiene idee contrarie alle nostre.
E’ questo il baricentro insostituibile della democrazia che consente ad uno come Fest di sedere in parlamento e rivendicare le sue idee. Ma l’odio, quello no. Odio e stupidità poi sono addirittura insopportabili, non per noi italiani che David Sassoli lo stimiamo, ma per ogni cittadino che deve credere nella democrazia, espressione assoluta della convivenza tra popoli.
Una vergogna assoluta per i tedeschi, per la Germania, Nicolaus Fest, figlio di uno dei maggiori storici della Germania del dopoguerra, Joachim Fest. Si, proprio lui, autore di quella che per decenni è stata la principale biografia di Adolf Hitler. Eccola la radice del male, insinuatasi nella vita di Fest tra le mura di casa, è evidente. Cresciuto ad Amburgo e laureatosi in giurisprudenza all’Università Humboldt di Berlino, il 59enne Fest ha un passato nell’editoria; nel 2013 divenne caporedattore cultura della Bild Zeitung, il principale tabloid della Germania. Esordisce in politica aderendo all’AFD dal 2016, viene candidato senza successo al Bundenstag nel 2017, ma riuscirà a farsi eleggere due anni dopo all’Europarlamento.
Nel partito dell’ultradestra non è comunque un passante: dal 2020 al 2021 è stato anche membro della segretaria commissariale dell’Afd. Tuttavia un sussulto di umanità nei membri del Afd pur esiste, al punto che oggi il leader del partito, Jorg Meuthen, ha preso le distanze dalle dichiarazioni di Fest. “Una tale affermazione su un collega che è appena morto dopo una grave malattia è inquietante, profondamente ripugnante e imperdonabile”, ha detto Meuthen ad Ard. Poco importa a noi tutti. Ciò che ci riguarda davvero è che nessuno possa infangare la memoria di un signore, una persona perbene, un gentiluomo; un cattolico di sinistra che credeva nell’Europa dei popoli. Un giornalista ed un uomo prestato alle Istituzioni di cui tutti sentiranno la mancanza, persino quest’imbecille di Nicolaus Fest.
Di Lorenzo Peluso – EmmeReports