• Redazione
  • Contattaci
  • Linea Editoriale
giovedì, 9 Febbraio, 2023
EmmeReports
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
    • Politica Regionale
    • Politica Nazionale
    • Politica Estera
  • Lavoro
  • Salute
  • Società
    • Ritratti di Vita
  • Cultura
    • Archeologia
    • Arte
    • Cinema
    • Food & Beverage
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Teatro
  • Fotografia
  • Sport
    • Atletica
    • Basket
    • Calcio maschile
    • Calcio femminile
    • Football Americano
    • Motori
    • Tennis
    • Pallanuoto
    • Scacchi
  • Notam
    • Aerospazio
    • Militare
    • Tecnologia & Ambiente
  • Rubriche
    • Open Space
    • Cucina
    • Finestra da Danisinni
    • Storia
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
    • Politica Regionale
    • Politica Nazionale
    • Politica Estera
  • Lavoro
  • Salute
  • Società
    • Ritratti di Vita
  • Cultura
    • Archeologia
    • Arte
    • Cinema
    • Food & Beverage
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Teatro
  • Fotografia
  • Sport
    • Atletica
    • Basket
    • Calcio maschile
    • Calcio femminile
    • Football Americano
    • Motori
    • Tennis
    • Pallanuoto
    • Scacchi
  • Notam
    • Aerospazio
    • Militare
    • Tecnologia & Ambiente
  • Rubriche
    • Open Space
    • Cucina
    • Finestra da Danisinni
    • Storia
No Result
View All Result
EmmeReports
No Result
View All Result
Home Fotografia

Fotografia militante. Franco Zecchin e gli anni con Letizia Battaglia

di Francesco Militello Mirto
in Fotografia
Fotografia militante. Franco Zecchin e gli anni con Letizia Battaglia
Share on FacebookShare on Twitter

Sempre insieme, tra le strade dei vecchi quartieri di Palermo, tra morti ammazzati e degrado, sempre insieme, fianco a fianco, accomunati dalla passione per la fotografia e per il giornalismo, con l’dea di documentare una città in mano alla mafia, spinti dall’esempio di Peppino Impastato e dal lavoro di coraggiosi magistrati. Questa è stata la vita di Franco Zecchin e Letizia Battaglia, insieme nella vita come nel lavoro. Trasferitosi a Palermo nel 1975, Zecchin diventa fotografo professionista, lavorando sulla mafia, la corruzione politica e le condizioni sociali in Sicilia. Scatto dopo scatto, le sue fotografie diventano famose in tutto il mondo, diventando parte delle collezioni dell’International Museum of Photography di Rochester, del MOMA di New York e della Maison Européenne de la Photographie a Parigi. Lo abbiamo incontrato a Palermo, a circa dieci giorni dall’ultimo saluto alla sua storica compagna.

Quando hai conosciuto Letizia Battaglia?

L’incontro con Letizia battaglia è nato attraverso il teatro, perché era un interesse comune e ci siamo ritrovati a partecipare ad un workshop di Grotowski, nella provincia di Venezia, durato quasi un mese, in una villa del Palladio, in cui c’erano una trentina di persone provenienti da diverse parti del mondo e lì è iniziata la nostra storia sentimentale.

Poi Palermo dunque?

Si, sono venuto a Palermo e ho iniziato a fotografare con lei che, già da alcuni mesi, lavorava con il giornale L’Ora. Quindi abbiamo iniziato a costruire questa esperienza comune, andando sempre in giro insieme, dappertutto. Non c’era più un confine tra la vita pubblica e quella privata. Volevamo essere presenti, testimoniare e raccogliere le immagini di una società che noi potevamo vedere attraverso il mestiere di fotogiornalisti in quegli anni.

Com’era lavorare con Letizia Battaglia?

La fortuna è stata che eravamo assolutamente complementari. Mentre lei aveva un approccio più chiassoso, che attirava l’attenzione, che imponeva un rapporto con i soggetti fotografati, con cui c’era un’azione/reazione, io ero molto più silenzioso e mi avvantaggiavo di questa sua irruenza, per potere scomparire e fare le mie fotografie in modo molto più tranquillo e molto meno notato rispetto a lei.

Franco Zecchin – Copyright Francesco Militello Mirto – Victoria Herranz / EmmeReports

Quindi, in strada a “caccia” di storie e poi?

Alla fine il risultato era scegliere insieme quell’immagine che giudicavamo la migliore, per poi firmarla insieme. Una scelta giusta in quegli anni, ma che, nel momento in cui ci siamo separati, è stata estremamente difficile.

Franco Zecchin – Copyright Francesco Militello Mirto – Victoria Herranz / EmmeReports

Litigavate mai sul lavoro?

Se c’era uno dei due che voleva imporre la sua scelta, l’altro cedeva, non c’era nessuna rivalità. L’idea era che, apparendo collettivamente, con le foto firmate da entrambe, come quelle di Mattarella o di Costa, il vantaggio fosse reciproco. Poi componevamo anche una narrazione visiva, quindi non era solo la singola fotografia, ma un insieme di fotografie che si appoggiavano l’una all’altra. E appunto perché c’era questa complementarietà di sguardi, c’era anche un arricchimento, in cui il lavoro completo non era solo la somma delle foto di uno più quelle di un altro, ma era un qualcosa che andava oltre.

Franco Zecchin – Copyright Francesco Militello Mirto – Victoria Herranz / EmmeReports

Cosa ti appassiona del fotogiornalismo?

Io andrei oltre la definizione di fotogiornalismo. La passione è quella per la fotografia. Il fotogiornalismo è una delle possibilità di esercizio della fotografia. È una catena, un insieme di relazioni in cui il fotografo esercita una delle parti. Però se parliamo di fotogiornalismo, parliamo anche di giornale, quindi di una pubblicazione, quindi di tutta una predisposizione anteriore e una post-produzione poi, che serve per arrivare al prodotto finale, di cui fa parte la fotografia. Il giornalismo evolve e il ruolo del fotografo è limitato ed è in funzione di questa catena di informazione.

Franco Zecchin e Gian Mauro Costa – Copyright Francesco Militello Mirto – Victoria Herranz / EmmeReports

Quindi non c’è un confine tra fotografia e fotogiornalismo?

Ovviamente i confini non sono così metti, noi facevamo fotogiornalismo, ma facevamo pure le mostre, noi eravamo tra i fondatori del Centro Impastato e pensavamo di fare delle mostre militanti nelle scuole o nelle piazze di Palermo, Corleone o dovunque fosse possibile. Volevamo stare a contatto con la cittadinanza, con il pubblico, in modo diretto, scavalcando quello che era l’intermediazione del giornale, che seguiva le sue logiche e il suo condizionamento mediatico, che a noi andava stretto. Abbiamo capito che il materiale che producevamo era limitato alla stampa del giornale. Avevamo l’esigenza di mostrare certi argomenti in un altro modo, più diretto, in cui gestivamo noi la narrazione visiva e quindi abbiamo costruito queste mostre, con dei testi, con un fine assolutamente didattico. L’idea era di contribuire a creare una mentalità che andasse contro quella dell’omertà.

Franco Zecchin e Gian Mauro Costa – Copyright Francesco Militello Mirto – Victoria Herranz / EmmeReports

Era rischioso fare fotografia militante e antimafia?

Quando andavamo a Corleone, ad esempio, non avevamo nessuna autorizzazione, quindi ci esponevamo a eventuali reazioni, sia da parte del contesto che andavamo a punzecchiare, sia da parte delle autorità che temevamo che le nostre mostre potessero creare disordine pubblico. Era una presa di rischio, ma soprattutto una forma di militanza antimafia, seguendo l’esempio di Peppino Impastato.

Franco Zecchin e Gian Mauro Costa – Copyright Francesco Militello Mirto – Victoria Herranz / EmmeReports

Secondo te siamo alla fine del fotogiornalismo?

Io penso che quelli che dicono che il fotogiornalismo è finito, non hanno più voglia di farlo. Il fotogiornalismo non è finito, tutto si trasforma. Forse è più ingrato e difficile rispetto a quello degli anni d’oro, ma non è finito. C’era un periodo in cui tu riuscivi ad avere una forma di assignement da parte di un giornale, andavi con una proposta e ti davano la possibilità di realizzarla. Oggi forse è più complicato, per la reale mancanza di budget. Il giornalismo si è appiattito su logiche di tipo finanziario. Ma questo non impedisce che ci possano ancora essere forme di giornalismo militante. Voi di EmmeReports siete un esempio!

Josef Koudelka sosteneva che se una foto superava la prova di un anno, poteva essere una foto buona. Ci sono tante foto che hanno superato questa prova?

Si

Franco Zecchin – Copyright Francesco Militello Mirto – Victoria Herranz / EmmeReports

Dopo la tua esperienza da queste parti, hai capito veramente come è fatta la Sicilia?  

Se tu mi fai una domanda del genere, identifichi una Sicilia come qualche cosa di statico e di fissato. Non esiste questa idea della Sicilia. Io la rifiuto, perché vedo le cose come un’evoluzione, un movimento, una dinamica, che è quello interessante, anche da fotografare.

Di Francesco Militello Mirto & Victoria Herranz

Tags: antimafiaCosa NostrafotogiornalismofotografiaFranco ZecchingiornalismoLetizia BattagliamafiamilitanzaPalermo
Articolo precedente

Elezioni Palermo. Parte la corsa a Palazzo delle Aquile di Prima l’Italia

Prossimo Articolo

Lo sport popolare vince ancora: tre ori e un bronzo nel Powerlifting a Terme Vigliatore

Francesco Militello Mirto

Related Posts

2022. Un anno di foto a Palermo

di Francesco Militello Mirto
31 Dicembre 2022
0

Pubblichiamo quindici photogallery che rappresentano, per noi, i principali eventi accaduti a Palermo durante il 2022.

Gigi Petyx. Un ultimo scatto per salutare il barone della fotografia

Gigi Petyx. Un ultimo scatto per salutare il barone della fotografia

di Francesco Militello Mirto
30 Giugno 2022
0

Oggi, i fotogiornalisti di Palermo hanno salutato Gigi Petyx. Dopo Letizia Battaglia, ci lascia un altro pezzo di storia di...

Maverick riaccende la passione per la Naval Aviation

Maverick riaccende la passione per la Naval Aviation

di Francesco Militello Mirto
27 Maggio 2022
0

Presso il Politeama Multisala di Palermo, il film Top Gun Maverick e la 20 Anni in Volo, la mostra fotografica...

Prossimo Articolo
Lo sport popolare vince ancora: tre ori e un bronzo nel Powerlifting a Terme Vigliatore

Lo sport popolare vince ancora: tre ori e un bronzo nel Powerlifting a Terme Vigliatore

Cerca su EmmeReports

No Result
View All Result

Seguici

Notam

Guardia di Finanza

Leonardo e l’addestramento virtuale delle Volpi

di Redazione
2 Febbraio 2023
0

La Guardia di Finanza ha inaugurato oggi il suo Centro di Simulazione di Operazioni Aeronavali presso la base aerea di...

Operazione AGENOR. Avvicendamento al Comando Tattico

Operazione AGENOR. Avvicendamento al Comando Tattico

di Redazione
27 Gennaio 2023
0

Rotazione dall’Italia al Belgio al Comando Tattico dell’Operazione AGENOR, componente militare nello Stretto di Hormuz.

MISIN. Un nuovo comandante italiano in Niger

MISIN. Un nuovo comandante italiano in Niger

di Redazione
26 Gennaio 2023
0

In Niger il Generale di Divisione Liberato Amadio cede il comando della MISIN al Generale di Brigata Nadir Ruzzon.

Antartide. La Difesa supporta la ricerca sul pack

Antartide. La Difesa supporta la ricerca sul pack

di Francesco Militello Mirto
22 Gennaio 2023
0

Prosegue la 38° Spedizione in Antartide. Intervista esclusiva a un pilota di C-130J atterrato sulla nuova pista italiana di Boulder...

  • Redazione
  • Contattaci
  • Linea Editoriale
  • Privacy Policy
Scrivici a redazione@emmereports.it

© 2021 EmmeReports - Editore Francesco Militello Mirto - Direttore Responsabile Antonio Melita - Autorizzazione Tribunale di Palermo N.5/2020 Registro Stampa Decreto del 23/6/2020.

No Result
View All Result
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
    • Politica Regionale
    • Politica Nazionale
    • Politica Estera
  • Lavoro
  • Salute
  • Società
    • Ritratti di Vita
  • Cultura
    • Archeologia
    • Arte
    • Cinema
    • Food & Beverage
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Teatro
  • Fotografia
  • Sport
    • Atletica
    • Basket
    • Calcio maschile
    • Calcio femminile
    • Football Americano
    • Motori
    • Tennis
    • Pallanuoto
    • Scacchi
  • Notam
    • Aerospazio
    • Militare
    • Tecnologia & Ambiente
  • Rubriche
    • Open Space
    • Cucina
    • Finestra da Danisinni
    • Storia

© 2021 EmmeReports - Editore Francesco Militello Mirto - Direttore Responsabile Antonio Melita - Autorizzazione Tribunale di Palermo N.5/2020 Registro Stampa Decreto del 23/6/2020.

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Cookie settingsACCEPT
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Non-necessary
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
ACCETTA E SALVA
error: Content is protected !!
Skip to content
Open toolbar Accessibilità

Accessibilità

  • Ingrandisci il testoIngrandisci il testo
  • Diminuisci il testoDiminuisci il testo
  • Rendi il sito grigioRendi il sito grigio
  • Attiva versione scuraAttiva versione scura
  • Attiva versione con contrastoAttiva versione con contrasto
  • Sottolinea i linkSottolinea i link
  • Carattere più leggibileCarattere più leggibile
  • Reset Reset