Il creato, come riferimento al mondo che ci circonda, il pianeta Terra, una casa comune da custodire. Questo è stato il tema della veglia interreligiosa “Insieme per la salvaguardia del creato”, che si è svolta questo pomeriggio sul sagrato della Cattedrale di Palermo. Un monito per fermare l’inarrestabile autodistruzione ecologica da parte dell’uomo che ha dimenticato che “dove poggia i piedi è la propria Terra, da difendere e rispettare, un luogo di pace da amare”.
Un evento promosso dalle diverse comunità religiose presenti nel capoluogo siciliano: Comunità Induista Tamil, Comunità Ebraica, Comunità Buddista, Comunità Islamica, Comunità Cristiane (Anglicana, Chiesa Cattolica, Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, Chiesa Evangelica della Riconciliazione, Comunità Evangelica Luterana di Sicilia, Chiese Evangeliche Valdesi e Metodista, Chiesa Ortodossa Rumena Chiesa e Ortodossa Russa, Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, Comunità Pentecostale del Ghana).
La partecipazione del rappresentante della Chiesa Ortodossa Russa avrebbe provocato qualche “malumore” tra le varie “anime interreligiose” e non solo, vista la presenza di alcune donne della comunità ucraina di Palermo che, con bandiere e cartelli, hanno silenziosamente contestato il prelato simbolo, per loro, del Paese che ha invaso e bombardato la loro nazione.
Scoppiato il 24 febbraio 2022, il conflitto in Ucraina non sembra avere fine. Dopo l’esplosione che avrebbe distrutto una parte del ponte di Kerch in Crimea e i missili a lungo raggio su Kiev, l’ego dei rispettivi capi delle fazioni in guerra non sembra arrestarsi, provocando morte, distruzione e danni per l’ambiente.
Alla veglia sul sagrato della Cattedrale hanno preso parte anche alcuni giovani rappresentanti del movimento Friday for Future, che hanno chiesto alle autorità religiose presenti, di farsi carico e di impegnarsi per “abolire le scelte che avvelenano la vita e il pianeta”.
Di Francesco Militello Mirto & Victoria Herranz – EmmeReports