I germogli sono un vero e proprio miracolo che si manifesta sotto i nostri occhi e nascono dall’insieme di processi biochimici che hanno luogo in un seme una volta a contatto con l’acqua. Allo stesso modo, “Semillas de amapola”, il nuovo libro di Ángel Martínez, nasce con l’intenzione di germinare un confronto critico tra i lettori che, pagina dopo pagina, entrano a contatto le tematiche affrontate dall’autore.
Semi sparsi a caso in “Desvelos”, la prima opera di Martínez, semi specifici di un tempo nuovo in “Semillas de amapola”. Pandemia, guerra, cambiamento climatico e memoria storica si sono aggiunti a temi già trattati dall’autore, come le storie di vita quotidiana, i rapporti sociali e personali, le emozioni, gli amori e il dolore per quelli non corrisposti.
I semi di questo nuovo libro, oltre a rappresentare in modo polisemico la sua capacità di distensione dovuta alla sua origine oppiacea, offrono ai lettori un momento di riflessione sull’amore nei suoi diversi aspetti o sull’influenza che i fenomeni climatici hanno nella nostra vita.
Il nuovo libro “Semillas de amapola” è stato presentato presso l’Ateneo di Madrid (Ateneo Científico, Literario y Artístico de Madrid), un’istituzione culturale privata situata nella capitale della Spagna, fondata nel 1835.
Dalla sua origine fino ad oggi, l’elenco degli illustri spagnoli legati all’Ateneo di Madrid non ha smesso di crescere. Personalità del mondo dell’arte e del mondo letterario, politico, sociale e scientifico hanno contribuito a far inserire l’istituzione nel patrimonio storico-culturale della Spagna.
Il Duca di Rivas, José Echegaray, Mariano José de Larra, Concepción Arenal, Unamuno, Valle-Inclán, Clarín, Galdós, Julio Caro Baroja, Emilia Pardo Bazán, Azaña, Clara Campoamor, Gregorio Marañón, Carmen de Burgos sono alcuni degli innumerevoli intellettuali che hanno lasciato il segno nell’Ateneo.
“L’ ‘andalusismo’ (con S) è un modo di abitare il mondo al di là del territorio con una visione umanistica”, ha dichiarato Farid Othman-Bentria Ramos, moderatore dell’evento e membro dell’Ateneo di Madrid.
“Dal rapporto con il tempo, con la natura, con la biodiversità, con i fenomeni atmosferici e i propri sentimenti, nasce ciò che chiamo poesia climatica”, ha spiegato l’autore nato a Sanlúcar de Barrameda, in provincia di Cádiz, nell’Andalucía, patria del flamenco. Proveniente da una famiglia di esuli politici in Messico, Ángel Martínez fa un esercizio di memoria e mette in relazione i “campi di papaveri” con la memoria disastrosa dei desaparecidos in Spagna. Nel nuovo libro, il cui titolo completo è “Semillas de amapolla. Poesía climática, fotografía y otras reflexiones”, edito da Kafkian, l’autore include anche alcuni suoi scatti fotografici per offrire alle poesie un contesto visivo.
Alcuni versi sono stati letti e recitati dall’attrice spagnola Lucía Álvarez: “Dobbiamo usare l’arte e la poesia come forma di protesta. Siamo persone impegnate nella società. Ángel Martínez lavora per fare del mondo un posto migliore. E questo si riflette nel suo libro”.
“Incorporare la poesia nella lotta contro il cambiamento climatico può interessare le persone al dibattito da un’altra prospettiva”, ha affermato Cristina Narbona, presidente del Partido Socialista Obrero Español, durante la presentazione del libro.
“È necessario fornire la sensibilità e l’empatia che la poesia offre per poter affrontare una politica che pensi alla disuguaglianza”, ha concluso Ángel Martínez, prima di firmare le copie della sua ultima opera.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports