La Piattaforma Libertad para Palestina ha organizzato un veglia in solidarietà con il popolo di Gaza, davanti la sede del Parlamento Europeo in Spagna. La veglia a Madrid è iniziata alle 20:00 di domenica 10 marzo ed è terminata alle 08:00 di lunedì 11.
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Il sit-in della notte scorsa è una risposta all’annuncio dell’esercito israeliano che il 10 marzo avrebbe effettuato un attacco finale a Rafah, un’area dove si sarebbe rifugiata la maggior parte degli 1,7 milioni di palestinesi sfollati dal 7 ottobre 2023.
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“Con questa veglia vogliamo denunciare l’inattività dell’Unione Europea e delle sue istituzioni nell’esercitare una pressione chiara e forte contro questo massacro”, hanno dichiarato gli attivisti della piattaforma.
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La piattaforma Libertad para Palestina, che gode del sostegno dei principali partiti politici di sinistra spagnoli, come PSOE, PCE, Sumar e dei sindacati CCOO e UGT, nonché di diverse associazioni e movimenti, è nata per sensibilizzare le Istituzioni verso la causa palestinese e indurle ad agire o almeno influenzare le decisioni e il posizionamento politico dei governi locali, regionali, nazionali e soprattutto dell’Unione Europea.
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“Pensiamo che la popolazione palestinese abbia urgentemente bisogno del sostegno solidale sia dei cittadini che delle istituzioni del nostro Paese e dell’Unione Europea”, hanno spiegato gli attivisti.
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“Si tratta di unire le forze e raggiungere accordi per essere utili, quanto più utili possibile, alla popolazione martire della Palestina”, hanno aggiunto gli organizzatori della veglia.
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“Questo è il nostro obiettivo e la ragion d’essere di questa piattaforma che con il motto ‘Libertà per la Palestina’ promuove la difesa dei diritti individuali e nazionali del popolo palestinese e con essa la difesa dei diritti umani, della legalità internazionale e della dignità della persona umana”, hanno continuato gli attivisti della piattaforma Libertad para Palestina.
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La prima azione della piattaforma è stata quella di portare in strada migliaia di persone, con la manifestazione del 17 febbraio, alla quale hanno partecipato quasi 40 organizzazioni, sindacati, partiti politici, associazioni sociali e professionali e ONG.
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“Crediamo che occorra fare di più, molto di più, perché la gravità della situazione in Palestina richiede uno sforzo continuo e unitario che riesca a mantenere la consapevolezza di ciò che lì accade giorno per giorno e nello spettro più ampio della nostra società”, hanno detto gli attivisti.
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“Per questo motivo la nostra piattaforma è permanentemente aperta a tutte quelle organizzazioni e individui che vogliono aderirvi. Tutte le vostre iniziative e suggerimenti saranno benvenuti in questa impresa. La vita di centinaia di migliaia di persone, uomini, donne, anziani, bambini, neonati, è a rischio di massacro, e noi li vogliamo tutti vivi e liberi di decidere del loro destino”, hanno dichiarato gli attivisti della piattaforma.
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“Las madres son iguales, las madres son la mismas. Madres de refugiados, madres de emigrantes, madres afrícanas, madres hispanas, madres asiatícos, americanos, madres israelitas, madres palestinas..”
Di Francesco Militello Mirto e Victoria Herranz – EmmeReports