Nelle stesse ore in cui venivano effettuate le operazioni di “trasbordo” dei migranti soccorsi dalla Sea Watch 4 sulla nave quarantena “Allegra”, il popolo antirazzista palermitano si riuniva in un sit in sul lungomare Yasser Arafat.
“Denunciamo il populismo del Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che pare scoprire solo oggi quello che noi affermiamo da anni: la gestione spesso senza scrupoli dei centri d’accoglienza straordinaria e le pessime e pericolose condizioni in cui i migranti sono costretti a vivere oggi in hot spot sul territorio e sulle navi quarantena, condizioni che finiscono proprio col favorire i contagi” affermano dal Forum Antirazzista di Palermo.
L’indicazione di Palermo per effettuare il trasbordo delle persone salvate nel Mediterraneo aveva scatenato polemiche politiche che gli attivisti del Forum ritengono essere “razziste e strumentali, esacerbate e veicolate dalla propaganda sovranista, messe in giro nel tentativo di alimentare paure del tutto irrazionali, attraverso una narrazione tossica“.
Le responsabilità, secondo i partecipanti al sit in, ricadono su più livelli e anche il Governo Conte non è esente da colpe visto che: “in perfetta contiguità e continuità con i governi precedenti, non cancella la vergogna dei decreti (in-)sicurezza, non identifica una procedura di accoglienza straordinaria che garantisca i diritti di chi arriva e la salute pubblica”.
“Sullo sfondo di una Europa che ha deciso di abbandonare i migranti in mare, delegando i respingimenti alla Guardia Costiera libica, le ONG sono rimaste l’unico presidio di soccorso in mare e l’unica fonte di informazione per la società civile. La criminalizzazione di queste organizzazioni, che fino a pochi anni fa lavoravano fianco a fianco con la nostra Marina, è un fatto che sconvolge e che deve terminare!” contestano con forza dal Forum Antirazzista di Palermo.
Il Forum Antirazzista di Palermo, con tutte le realtà che lo compongono, insieme ad altre associazioni e organizzazioni, si è quindi riunito al Foro Italico per sostenere e dare il bentornato in città alla Sea Watch, a tutte le ONG e associazioni che continuano testardamente a salvare le persone e a seguirne i percorsi di accoglienza nei territori di arrivo.
“Non possiamo accettare che, nel silenzio delle istituzioni, il Mediterraneo resti un mare di morte e negazione di diritti: vogliamo canali legali di migrazione e corridoi umanitari subito!” concludono dal Forum.
di Antonio Melita – EmmeReports
(foto sit in ©Alessandro Luparello)