Ancora dieci giorni e “intoppi permettendo” l’emergenza rifiuti a Palermo sarà spostata dalle strade ai piazzali “stracolmi” della discarica di Bellolampo.
Infatti il Presidente di RAP Giuseppe Norata, andando incontro alle richieste avanzate dal Sindaco di Palermo, ha deciso di depositare temporaneamente ed in maniera straordinaria i rifiuti nei piazzali di Bellolampo in quanto è “certamente più idoneo che tenere gli stessi sulla pubblica via, soprattutto quando viene messa a repentaglio l’igiene e la salute pubblica dei cittadini”.
Una concessione non senza polemiche in quanto, sempre secondo il presidente di RAP, a provocare la crisi ambientale che sta caratterizzando il capoluogo siciliano in questo momento è “la mancata individuazione da parte della Regione Siciliana di impianti di trattamento cui conferire i rifiuti urbani prodotti dalla Città di Palermo”.
“L’opera portata avanti negli ultimi due giorni ha consentito di recuperare circa 400 tonnellate di rifiuti delle circa 2500 tonnellate già abbandonate nei giorni precedenti e pensiamo che nella giornata odierna oltre alla raccolta ordinaria di circa 900 tonnellate potremmo recuperare altre 300 tonnellate di rifiuti” ha spiegato il Direttore Generale di RAP Roberto Li Causi ringraziando i lavoratori e le società partecipate AMAP, COIME e la Città Metropolitana di Palermo che hanno reso disponibili 3 delle 10 pale gommate impegnate nello svolgimento del servizio straordinario di raccolta.
Il Direttore Li Causi ha concluso evidenziando che nei prossimi giorni si provvederà a pulire i quartieri con maggiori criticità quali: Sperone/Brancaccio, Bonagia, Falsomiele, zona Viale Michelangelo, Marinella, Zen, una postazione di via Brunelleschi, Bretella Regione Siciliana altezza Leroy Marlin, tre punti nel quartiere Oreto Vecchia, Zona Corso Pisani , Cappuccini, Pindemonte, Albergheria, Noce/ Zisa (da definire via Zisa, via Eugenio L’Emiro, via Edrisi, via Mosca), Quartiere Montepellegrino (Sadat Rabin, Cimbali, Jung).
Dagli uffici di RAP ancora un appello ad una maggiore responsabilità da parte dell’utenza soprattutto per quanto riguarda i rifiuti ingombranti e la raccolta differenziata.
Secondo i dati ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) la media nazionale di raccolta differenziata nel 2018 è stata pari a 58,1%, ma in Sicilia la soglia ha raggiunto appena il 29,5%.
Secondo Federconsumatori Sicilia le famiglie siciliane pagano 389 euro in media di TARI nel 2020 e la Sicilia è al secondo posto tra le Regioni dove la TARI è più cara, subito dopo la Campania con 419 euro, rispetto ad una media nazionale pari a 300 euro.
Federconsumatori ha chiesto al Parlamento siciliano di prendere in considerazione la nuova normativa vigente e di promulgare una norma che istituisca un Comitato di consultazione dei consumatori e degli utenti del settore.
“Uno strumento di partecipazione democratica che sarebbe utile a diffondere una corretta informazione sulla riduzione dei rifiuti e sulla loro differenziazione, passo fondamentale sia per rispettare le direttive europee che per ridurre la TARI in Sicilia” ha concluso in una nota Federconsumatori.
di Antonio Melita – EmmeReports