Corteo del movimento “I Senza nome”, domenica 20 dicembre dalle 15.30 in poi con partenza da via Libertà fino ai Quattro Canti di Palermo.
“A chi è solo e stanco, a chi è triste per aver perso un familiare, a chi sta lottando senza tregua e con grande spirito di servizio in mezzo alla pandemia. A te vogliamo dire che non sei solo, siamo con te” a dichiararlo sono gli organizzatori della manifestazione a sostegno di chi sta lottando contro il Coronavirus.
Il corteo si muoverà con lunghi striscioni riportanti versi della Bibbia e frasi di conforto come “Per chi ogni giorno è in corsia, grazie per i vostri sacrifici”.
“In questo momento difficile è indispensabile dimostrare cosa significhi l’affermazione di Gesù: Ama il tuo prossimo come te stesso” dichiara Michele della chiesa La Parola della Grazia, dove nasce l’iniziativa sociale de “I Senza nome”.
“Guardandoci intorno è nata spontanea la domanda: ‘Come possiamo servire la nostra città in modo pratico?. Ecco perché motivati dall’esempio di Gesù siamo andati lì dove il bisogno grida forte dimostrando al prossimo di non essere solo” continua Michele.
“Quella de I Senza nome è un’iniziativa che nasce dalla nostra chiesa La Parola della Grazia di Palermo” a dichiararlo è il pastore Joe Porrello.
“Abbiamo scelto di chiamarci così perché pensiamo che l’unico nome al di sopra di ogni altro che deve essere innalzato è il nome di Gesù Cristo. E crediamo che in questo momento storico, così triste e pieno di paura possiamo portare un messaggio di speranza e di affetto alla città“.
“In una società dove è più importante l’apparenza. E noi che abbiamo ricevuto la speranza attraverso la Parola di Dio che è la buona notizia del Vangelo sentiamo il bisogno di condividerla con tutti. Quello che vogliamo fare è riscaldare il cuore di questa città con la passione di Dio attraverso delle strategie mirate” dichiara il pastore Laura Porrello
“I Senza nome sono un gruppo di ragazzi che hanno conosciuto il ‘vero amore’ e non possono fare a meno di manifestarlo. Amiamo perché Gesù ci ha amati per primo” afferma Piero della chiesa La Parola della Grazia.
“Frutto di questo amore sono le iniziative rivolte alle persone sole, che soffrono, invisibili per la società. Gli ospedali, ma non solo, sono luoghi spesso etichettati di sofferenza. Ma noi crediamo che si possano trasformare in luoghi di speranza. È proprio questo il significato dell’iniziativa, restituire speranza a chi l’ha perduta e probabilmente crede di non poterla ritrovare. Questa speranza ha un nome: Gesù” conclude Piero.
di Redazione – EmmeReports