Non è la prima volta che le ragazze e i ragazzi del Centro Sociale ExKarcere danno vita a iniziative a favore del quartiere. L’anno scorso, li abbiamo incontrati intenti a ripulire Via San Basilio insieme agli abitanti della zona, stanchi di assistere all’incuria e all’abbandono in cui l’amministrazione costringe tanti quartieri di Palermo. Per questo motivo i militanti di ExKarcere hanno deciso di prendersi cura del territorio in cui vivono, organizzando dal basso delle iniziative sociali, ricreative e di aggregazione nel nostro quartiere. “Tutte le attività che portiamo avanti, qui al centro sociale, sono rivolte ai nostri quartieri” ci ha spiegato Pia, una volontaria. “Abbiamo una palestra popolare, un ambulatorio che sta partendo adesso e un doposcuola gratuito per i bambini. Cerchiamo di offrire dei servizi ai quartieri e lo facciamo in maniera gratuita, autogestita e autofinanziata”.
La nuova iniziativa dei volontari di ExKarcere è rivolta alle donne, con l’Ambulatorio Popolare Centro Storico, ovviamente autogestito e autofinanziato, che va avanti grazie all’attività di medici e infermieri volontari.
“Ieri e oggi abbiamo organizzato, insieme ad una delle nostre dottoresse, due giornate di visite senologiche gratuite, con possibilità di prenotazione di screening mammografico per il tumore alla mammella, che a tutt’oggi è tra i carcinomi femminili più pericolosi ed ha il più alto tasso di mortalità” ci ha detto Pia “Insieme all’ASP abbiamo deciso di rendere di nuovo fruibile un servizio che fa parte della linea essenziale di assistenza, ma che, a causa della pandemia, è stato bloccato per quasi un anno”.
Come ci ha spiegato la volontaria di Via San Basilio, l’ambulatorio mira a creare un modello di sanità territoriale, che possa essere replicato quartiere per quartiere, che renda di nuovo il diritto alla salute fruibile a tutti quanti, anche a chi non ha le possibilità di sostenere tempi di attesa e i costi della sanità.
“Non precludiamo a nessuno l’opportunità di usufruire dei nostri servizi, ma il nostro obiettivo è quello di riuscire a creare una rete territoriale che riesca a sopperire a quelle che sono evidentemente delle mancanze che ci sono nei territori e che sono evidenti nei quartieri” ha affermato la volontaria dell’ambulatorio Popolare.
La Dottoressa Maria Gabriella Filippazzo ha deciso di prestare la sua professionalità e la sua conoscenza alle donne del quartiere. In pensione ormai da alcuni anni, un passato ospedaliero e di osservatorio epidemiologico, ha lavorato 42 anni nella sanità pubblica. “Permettiamo, facilitandolo, il percorso di screening mammografico, in particolare, che è il primo con il quale stiamo cominciando, che è un’attività alla quale una fascia di età di donne tra 50 e 69 anni ha diritto, perché fa parte dei livelli essenziali di assistenza” ha dichiarato la Dottoressa Filippazzo, spiegando che lo screening è attivo dal 2004, ma in realtà, è diventato operativo negli ultimi anni, da quando le persone hanno ricevuto a casa una lettera di invito con un appuntamento. Nell’ultimo anno, a causa del Covid-19 e quindi delle restrizioni di accesso ai servizi sanitari, allo spostamento di alcune persone, che erano elementi chiave, di tipo amministrativo, per mandare i controlli, per mandare le lettere, l’adesione al allo screening si è nettamente ridotto.
“Noi siamo qui semplicemente per offrirci come punto di facilitazione per questa attività, evidentemente d’accordo con i responsabili e con gli operatori del dell’ASP e in particolare con il coordinatore responsabile che è il dottore Mario Valenza, con il quale siamo costantemente in contatto e con il quale valuteremo, non appena possibile, il risultato della nostra attività” ha aggiunto la Dottoressa Filippazzo.
L’iniziativa iniziata ieri, presso l’ambulatorio popolare del Centro Sociale ExKarcere, ha visto la partecipazione di sole quattro persone, tra cui Claudia che abita nel quartiere “Ho visto gli annunci che hanno messo i ragazzi. È un’iniziativa che mi fa piacere e sono qui per saperne di più. La considero una splendida opportunità per il quartiere che in collaborazione con l’ASP, permette alle donne di poter fare lo screening gratuitamente e con tempi di attesa minimi”.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports