Prosegue la mobilitazione contro lo sgombero dell’ex Monastero di Sant’Andrea di piazza Parlatoio. Nelle ultime settimane le famiglie sono più volte scese in presidio, prima sotto l’Assessorato alle politiche sociali e poi davanti il palazzo arcivescovile, ottenendo un tavolo tecnico tra curia, assessorato alla casa del Comune e occupanti. Oggi le cinque famiglie senza casa, insieme al Centro Sociale ExKarcere e al Comitato territoriale Olivella, sono arrivate in corteo davanti a Palazzo delle Aquile.
Nelle ultime settimane è stato lanciato un appello rivolto alla società civile per sostenere queste famiglie che rivendicano il diritto alla casa. I cinque nuclei familiari, che da nove anni vivono in occupazione all’interno dell’ex Monastero di Sant’Andrea di piazza Parlatoio di proprietà della curia, hanno ricevuto da parte degli assistenti sociali diverse minacce di sgombero; attraverso dei colloqui individuali è stato reso chiaro che da lì devono andare via.
Alcuni giorni fa, inoltre, le famiglie sono state svegliate dall’arrivo delle forze dell’ordine che hanno svolto un’operazione di identificazione di tutti gli occupanti, bimbi e bimbe compresi.
L’unica soluzione finora proposta a queste famiglie è la possibilità di accedere al pagamento di un anno di affitto; le famiglie però sanno bene che si tratta di una soluzione tampone, che non risolve il problema ma lo posticipa solo di qualche mese. D’altronde, chi è già passato da questo tipo di meccanismi sa che non è nemmeno sicuro che i soldi arrivino e in tempo per pagare l’affitto.
Il Comune, che dovrebbe trovare una soluzione concreta e definitiva al problema, si dimostra incapace. Per questo, le famiglie, insieme al Centro Sociale Ex Karcere e al Comitato territoriale Olivella e a tutti i cittadini aderenti alla manifestazione, hanno scelto di partire in corteo da Piazza Verdi per arrivare sotto il Comune, in segno di critica alla gestione dell’emergenza abitativa da parte dell’amministrazione Orlando. Il corteo è passato tra le vie dello shopping per ricordare a tutti, a chi vive tranquillamente nella propria abitazione, che c’è chi una casa non ce l’ha o rischia di perderla.
“La lista dell’emergenza abitativa e le graduatorie per l’assegnazione delle case popolari continuano a contare migliaia di famiglie non assegnatarie. Il sistema è completamente fallimentare. Alcune delle famiglie di piazza Parlatoio sono iscritte alla lista da dieci anni, con diversi figli, alcuni di pochi mesi, ma non è mai arrivata loro nemmeno l’ipotesi di assegnazione” afferma Marco Orestano del Comitato territoriale Olivella.
“La mobilitazione andrà avanti finché non si troverà una soluzione definitiva per le 5 famiglie e per tutte le altre famiglie in emergenza abitativa” concludono dal comitato.
di Redazione – EmmeReports