Presso l’Auditorium dell’Ex Chiesa di San Mattia ai Crociferi di Palermo, si è svolta la cerimonia conclusiva del Premio Letterario Giornalistico Nadia Toffa, rivolto a case editrici, giornalisti, scrittori, poeti, autori di romanzi, di inchieste giornalistiche e poesie a tema sociale o legate al mondo femminile, a cura dell’associazione Archetipa, ideatrice e organizzatrice del Progetto. “La prima edizione di questo importante Premio è andata bene, ma ho provato un’emozione grandissima”, ha dichiarato Antonella Greco, Presidente dell’associazione Archetipa. “sapevo che non sarebbe stato facile per il mio legame con Nadia, per un conflitto di cuore, perché all’improvviso mi sarebbero tornati in mente tanti ricordi, perché avrei avuto accanto la sua mamma”.
All’evento, infatti, presentato da Ismaele La Vardera e Valentina Bongiovanni, ospiti d’onore sono stati Margherita Rebuffoni e Maurizio Toffa, genitori della famosa Iena di Italia Uno. “La sua vocazione per il giornalismo è nata in terza elementare, imitava Lilli Gruber al telegiornale, facendo ridere tutta la classe”, ha raccontato la madre della Toffa. “Crescendo girava sempre con la sua telecamerina, riprendeva tutto, anche i viaggi di famiglia, ed era molto brava, ma spesso non se li godeva, dovendo filmare e documentare ogni cosa. Dopo essersi laureata, ha iniziato a lavorare per Rete Brescia, dove ha imparato ad intervistare, a scrivere i pezzi, montarli e presentarli al telegiornale. Quando ha capito che sapeva far queste cose ha iniziato a realizzare le sue prime inchieste. Amava tantissimo il programma Le Iene, che vedeva con sua sorella. Quindi ha cominciato ad inviare i suoi servizi alla redazione, fin quando è stata presa, diventando finalmente una Iena anche lei”.
Il Premio Letterario Giornalistico Nadia Toffa 2022, ha avuto il patrocinio della Regione Siciliana, del Comune di Palermo, della Città Metropolitana di Palermo, dell’Università degli Studi di Palermo e dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia.
“Questo Premio è un modo di prendere il testimone di Nadia Toffa che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente, una forza della natura, una guerriera, una che le cose te le sbatteva in faccia con un cuore immenso o con le sue battute disarmanti, capace di stupire con un semplice messaggio”, ha raccontato la Greco. “Quando se n’è andata, mi sono chiesta cosa potevo fare. E a chi, se non a Nadia potevo dedicare, tramite l’associazione culturale Archetipa, un premio letterario giornalistico che la ricordasse? Non tanto alla Toffa delle Iene, ma alla donna che non si è mai arresa”.
A sedici dei venti finalisti è stata assegnata la targa finalista del Premio letterario giornalistico Nadia Toffa 2022, mentre, ai vincitori di Sezione il Premio Nadia Toffa 2022. Tutti i finalisti, non vincitori, sono stati considerati ex equo al 2° posto della loro sezione.
Un Premio Speciale Archetipa è stato assegnato ad Asmae Dachan, giornalista, fotografa, poetessa e scrittrice italo-siriana: “Essere giornaliste oggi in aree di conflitto e dove la stabilità sociale manca è molto pericoloso. Mi rivolgo in particolare alle donne in Siria, in Iran, in Afghanistan, che coraggiosamente stanno portando avanti le loro battaglie. Battaglie per i propri diritti, ma che sono i diritti umani di tutti noi. Queste donne sono da ricordare e onorare, perché rischiano la vita per riuscire a raccontare quello che accade intorno a loro, per denunciare tutte le violazioni dei diritti umani che, purtroppo, sono sistematiche in questi paesi. Io ho la fortuna e la responsabilità di essere nata in un paese libero e democratico, quindi proprio come giornalista che lavora qui, cerco di dare una mano a queste donne, riprendendo le loro inchieste, riprendendo i loro articoli, cercando di far conoscere anche al pubblico italiano e occidentale quello che accade laggiù”.
Scrivere e fotografare sono due modi per documentare e raccontare gli eventi, le guerre e la storia. “Sono due linguaggi molto diversi, perché a volte quello della fotografia è liberatorio, in quanto lascia veramente che sia l’utente a riconoscere nell’immagine i significati e le emozioni”, ha spiegato Asmae Dachan. “L’immagine ha il grandissimo potere di immortalare per sempre un momento irripetibile. La scrittura invece opera una mediazione. Io amo entrambi i linguaggi che sono complementari. Entrambe queste tipologie di comunicazioni devono rispettare le persone di cui si parla, nelle aree di conflitto, quando si fotografa, bisogna rispettare la dignità delle persone, soprattutto quella dei minori, è necessario avere sempre la delicatezza e la responsabilità di sapere che stiamo usando un mezzo importante”. Poco prima di scendere dal palco la giornalista premiata si è soffermata per salutare la mamma di Nadia Toffa. “Ho detto alla signora Margherita che sono particolarmente emozionata e grata per questo premio, perché è dedicato ad una collega giornalista che non c’è più e che si carica di tanti significati. Spero di portare alti i valori del giornalismo, la passione di noi donne, di tutta la categoria che si impegna a fare questo mestiere con tutte le difficoltà del momento”.
Premiata anche Angela Iantosca, giornalista e autrice del libro “La scimmia sulla culla”: “Nadia Toffa è un punto di riferimento del giornalismo italiano, ma anche per l’approccio verso gli esseri umani, un modo di lavorare molto simile a come mi relaziono io nelle mie inchieste. Sono sicuramente importanti i numeri e i dati, ma la voce principale sono le persone, l’incontro diretto con chi soffre, con chi delinque, con chi delinque a sua insaputa come le donne che per anni hanno usato sostanze, rimanendo incinte e continuando ad usare sostanze stupefacenti per poi però riprendersi la vita in mano”.
“Nel giornalismo d’inchiesta ci vuole coraggio, umanità, ascolto ed empatia”, ha continuato la Iantosca. “Il giornalismo che fa scoop, che fa rumore, che spacca le telecamere, cerca l’effetto, ma non guarda le persone e, secondo me, bisognerebbe guardare di più agli altri, anche a quelli che sbagliano, ma con un occhio diverso, senza pregiudizio e senza sensazionalismo. Il giornalismo d’inchiesta deve poter aiutare le persone, facendo conoscere le storie che difficilmente siamo disponibili ad ascoltare o a vedere, anche se ci camminiamo accanto. É un servizio sia per chi ha le orecchie chiuse, ma anche per chi non ha voce, come le storie di donne, uomini e bambini che non hanno il diritto di parlare o pur avendone, nessuno li ascolta”.
Come ha spiegato Antonietta Greco, “questo premio è stato il punto di partenza di un progetto che prende le mosse proprio da quel ‘Non fate i bravi’, frase di Nadia”, il cui obiettivo è il completamento della sala d’aspetto e della ludoteca del reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Civico di Palermo.
“Perché chiunque faccia qualcosa, anche in base alle proprie possibilità, anche con un piccolo contributo, può fare veramente qualcosa di grande. Perché basta un piccolo battito di ali di una farfalla per scatenare un uragano nell’altra parte del mondo. E io spero di esserci riuscita questa sera”, ha concluso Antonietta Greco.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports