Le immagini che arrivano dall’Emilia Romagna ci raccontano un disastro dai numeri incalcolabili, 14 le vittime accertate, più di 15000 le persone sfollate, più di 300 le frane attive, più di 500 le strade interrotte, molte delle quali totalmente distrutte, più di 58 gli allagamenti in 43 comuni, 23 i fiumi e i corsi d’acqua esondati.
Tra i numeri di questa tragedia, anche un Eurocopter AS 350 B3 Ecureuil di Eliossola Helicopter Services precipitato oggi in provincia di Ravenna e in volo per conto dell’Enel, per attività legate al ripristino delle linee nella zona, alle prese da giorni con problemi di corrente e guasti. L’incidente si sarebbe verificato verso le 11.00. Secondo quanto si è appreso, l’elicottero stava volando basso per un controllo delle linee elettriche a Ca’ di Lugo quando ha perso quota. Il pilota avrebbe tentato un atterraggio d’emergenza gestendo l’impatto. Quattro i feriti, tutti coscienti, portati in ospedale dal 118 dopo essere stati estratti dai rottami del velivolo.
In Italia e, in particolar modo, in Emilia Romagna, si stanno verificando fenomeni meteorologici eccezionali con nubifragi che hanno provocato allagamenti e disagi in molte zone, come la difficoltà nell’approvvigionamento delle derrate alimentari e dell’acqua per gli sfollati e per gli animali degli allevamenti. Le condimeteo non accennano a migliorare ed è stata confermata l’allerta rossa in diverse province della regione emiliana da diversi giorni martellata da piogge abbondanti.
Quello che sta succedendo in questi giorni sull’Emilia Romagna, secondo i geofisici che abbiamo consultato, è un evento eccezionale che tiene in considerazione diversi fattori, quali il periodo dell’anno, la configurazione sinottica (ovvero la branca della Meteorologia che si occupa dell’analisi dell’insieme di osservazioni meteorologiche effettuate simultaneamente in un certo numero di punti nell’atmosfera, al suolo e in quota, su vaste zone) al suolo e la latitudine. Quello che è successo è che si è isolato un minimo (area ciclonica / minimo di pressione) che poi via via si è portato verso la parte est dell’area del Mediterraneo e con la sua circolazione antioraria ha determinato le precipitazioni sul medio alto Adriatico. Le precipitazioni sono rimaste abbastanza insistenti per lungo tempo sull’alto Adriatico e nelle zone della bassa Emilia, per la eccessiva acqua da scaricare. In parole “povere” l’aria ha continuato a “ruotare” nella stessa zona, “caricando” sul mare e “scaricando” sulla terraferma.
Questo è un periodo che tende normalmente ad essere caratterizzato da una situazione di anticiclone, quindi non da minimi che si spostano in questo modo e che poi si soffermavano a stazionare sull’Italia come ha fatto questo. Anche in questa latitudine è difficile che si formino dei minimi simili, soprattutto in questa stagione. La tipicità di questo evento è dovuta al fatto che si sono verificati in realtà due minimi e in un brevissimo periodo. La correlazione dei due minimi insieme alla situazione del suolo e dei bacini sono stati esplosivi dal punto di vista idrogeologico del territorio, causando i danni che abbiamo visto.
Gli abitanti di diversi comuni, tra cui Faenza, hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni e trovare riparo presso parenti e amici che hanno messo a disposizione le proprie case per ospitare chi ha perso tutto a causa degli allagamenti. Gli emiliani lavorano senza sosta per spalare il fango dalle cantine e dalle strade, sperando che il cielo non riversi su di loro ulteriori cascate d’acqua.
Dall’inizio dell’emergenza in Emilia Romagna è scattata la macchina dei soccorsi. L’Italia del fango, quella che si sporca gli scarponi è scesa di novo in strada per portare in salvo la popolazione colpita dal disastro idrogeologico degli ultimi giorni. Al momento in cui scriviamo, stanno lavorando giorno e notte oltre 4.900 donne e uomini della Difesa, della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile e del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
“Assetti di ogni tipo, di Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare e Carabinieri stanno collaborando senza sosta con il Ministero dell’Interno e con il Dipartimento della Protezione Civile”, ha dichiarato il Ministro della Difesa Guido Crosetto. “La miglior rappresentazione dello Stato. Senza colori, magliette, divisioni. Pronto a tendere la mano. Le nostre Forze Armate stanno dimostrando in queste ore coraggio, spirito di sacrificio e grande solidarietà nel portare avanti le operazioni di soccorso. Uomini e donne che sin dalle prime ore dell’emergenza stanno dando tutto, rinunciando spesso ai turni di riposo, per salvare le persone e alleviare le sofferenze delle popolazioni coinvolte dagli allagamenti. Alcuni dei militari hanno, loro stessi, le famiglie in difficoltà”.
Oltre 1200 militari della Difesa hanno preso parte finora alle operazioni di soccorso che si stanno svolgendo nelle aree dell’Emilia Romagna colpite dal maltempo e da fenomeni alluvionali. Le Forze Armate hanno impiegato 12 elicotteri, 55 gommoni, oltre 100 veicoli di varia tipologia, 4 aerei da ricognizione, 1 velivolo a pilotaggio remoto, 3 motopompe idrovore.
Il Comando Operazioni Spaziali ha fornito costantemente supporto con immagini satellitari sull’evoluzione dei fenomeni. I militari hanno inoltre contribuito all’allestimento delle tendopoli e delle zone di ristoro per le famiglie evacuate dalle proprie abitazioni. Le operazioni sono dirette dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), in coordinamento con la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco e le forze di polizia.
Come richiesto dal Comando Operativo di Vertice Interforze, su disposizione del Ministro della Difesa Guido Crosetto, la Marina Militare ha rischierato un elicottero presso l’area colpita dall’alluvione e altri 3 sono pronti ad intervenire. In campo anche 21 operatori del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del COMSUBIN, 30 Fucilieri della Brigata Marina San Marco, 10 natanti, circa 15 mezzi di trasporto.
Il personale della Marina Militare ha fino ad ora provveduto a mettere in salvo oltre 200 persone, tra i quali numerosi anziani ospiti di RSA, bambini e più di 35 animali domestici, oltre a effettuare operazioni di trasporto di personale sanitario e di medicinali.
Gli equipaggi del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza sulla base di Cervia, reparto specializzato nell’attività di ricerca e soccorso aereo, sono ancora impegnati senza sosta nel supporto alla popolazione dell’Emilia-Romagna duramente colpita dall’alluvione che ha interessato la regione. Si è da poco concluso il trasporto di una mamma con i suoi tre figli ed il loro gatto con un elicottero HH-139B del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare. La famiglia è stata trasferita in volo dalla loro abitazione di San Colombano, una frazione del comune di Meldola in provincia di Forlì-Cesena, dove erano rimasti isolati, all’aeroporto di Forlì dove è stata costruita un’area per accogliere le persone in difficoltà.
Al termine della missione, l’equipaggio militare ha ricevuto un nuovo ordine di missione dal Rescue Coordination Centre del Comando Operazioni Aerospaziali: il trasporto di un paziente oncologico impossibilitato a raggiungere dalla propria abitazione di Civitella di Romagna (FC) un centro medico specializzato di Meldola per le cure necessarie. Nonostante le marginali condizioni meteorologiche che tuttora insistono sulla Regione, l’equipaggio militare, grazie all’elevato livello di addestramento, è riuscito a portare a termine le due missioni di soccorso alle persone in difficoltà in sicurezza. Ad oggi sono circa 340 le persone in difficoltà soccorse dagli equipaggi e dagli elicotteri del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare per l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna.
L’Esercito ha messo a disposizione della popolazione dell’Emilia Romagna assetti specialistici del Reggimento Genio Ferrovieri di Bologna, dell’8° Reggimento Genio Guastatori di Legnago, del Reggimento Lagunari Serenissima, dal 7° Reggimento Vega dell’Aviazione dell’Esercito e del 66° Reggimento Fanteria Aeromobile Trieste, del 87° Reparto Comando e Supporti Tattici Friuli, del 6° Reggimento Logistico di Supporto Generale, del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti e del 9° Reggimento d’Assalto Col Moschin. Le donne e gli uomini dell’Esercito, sia con i battellini che con gli elicotteri, hanno salvato numerose persone rimaste isolate nelle loro abitazioni o nelle loro autovetture a causa del fango e dell’acqua alta.
Anche la Guardia Costiera è tuttora impegnata nelle attività di soccorso per le popolazioni alluvionate dell’Emilia Romagna. Rischierati su Cervia tre elicotteri AW-139 Nemo provenienti da Pescara, Sarzana e Catania, che hanno effettuato 16 missioni per un totale di 37 persone evacuate, tra cui anziani, donne e bambini. I 3 team di operatori subacquei della Guardia Costiera provenienti da San Benedetto del Tronto e Genova, che stanno operando in queste ore, hanno tratto in salvo 28 persone e diversi animali. I sub stanno provvedendo anche alla distribuzione di viveri e medicinali urgenti salvavita. Nella notte un elicottero ha recuperato una famiglia con una bambina piccola.
Numerosi gli interventi dei sommozzatori del Reparto Operativo Aeronavale (ROAN) della Guardia di Finanza, che hanno soccorso un’anziana signora isolata da due giorni a causa di una frana in località Dovadola e una famiglia in località Sarsina, in provincia di Forlì-Cesena.
Un AW-139, con equipaggio e aerosoccorritori del Centro di Aviazione di Pratica di Mare, ha tratto in salvo 10 persone, tra cui un giovane in località Russi, in provincia di Ravenna e 9 tra Forlì e Faenza. La Guardia di Finanza ha impegnato anche un P-72 per monitorare dall’alto le condizioni idrogeologiche dei territori interessati dall’alluvione.
I soccorsi in Emilia Romagna sono arrivati anche dalla Sicilia con una squadra di tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano, specializzati negli interventi in ambienti impervi ad elevata acquaticità. I tecnici siciliani si sono uniti alle altre squadre del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, provenienti dalle diverse regioni italiane, che stanno già operando nelle diverse aree di intervento, portando viveri e acqua potabile alle famiglie isolate ed evacuando centinaia di persone dalle proprie case, grazie anche al supporto degli elicotteri dell’Aeronautica Militare e dei Vigili del Fuoco, nei territori della provincia di Ravenna, Cesena e nella zona appenninica dove diverse località sono rimaste isolate per le strade interrotte dalle frane.
Di Francesco Militello Mirto – EmmeReports